
La 52ma edizione di Vinitaly, in programma dal 15 al 18 aprile alla Fiera di Verona, è inaugurato per la prima volta da una donna, la neo eletta presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati.
La manifestazione registra un aumento del 25% del numero degli espositori esteri all’interno del padiglione International Wine Hall con un contemporaneo aumento di incoming di delegazioni commerciali da 58 Paesi e una media di operatori professionali provenienti ogni anno da 140 nazioni. A latere, una offerta “green” sempre più confermata e in decisa crescita con le aree VIVIT, VinitalyBio e Fivi, una innovativa directory online con 4319 espositori da 33 Paesi e 13.000 vini iscritti ad oggi che, attraverso un portale informativo in italiano, inglese e cinese. La presenza del Presidente del Senato, tuttavia, non sarà l’unica nota rosa della rassegna. Sarà anche l’anno dei vini rosati, che stanno prepotentemente affermandosi sui mercati, soprattutto quelli internazionali: come rilevano i dati Nielsen, negli Stati Uniti i rosati hanno segnato un +53% di vendite e in valore assoluto hanno superato la vendita degli altri vini. Inoltre a Vinitaly si assiste anche alla aggregazione di cinque consorzi che producono vini Rosè e che si presentano ufficialmente insieme per la prima volta: Chiaretto di Bardolino, Valtènesi Chiaretto, Cerasuolo d’Abrusso, Castel el Monte rosato e Salice Salentino. Hanno fra l’altro siglato un Patto d’intenti nel quale si impegnano alla promozione unitaria delle loro produzioni. L’auspicio dei cinque organismi di tutela è di allargare l’intesa agli altri territori nei quali si producono tradizionalmente vini rosati da uve autoctone per giungere presto alla costituzione di un Centro del Rosato Autoctono Italiano che possa essere sede di confronto, promozione e ricerca.