
La “Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio” ha approvato l’accordo tra il sindaco di Verona Federico Sboarina e il sindaco di Vicenza Francesco Rucco per il prestito di un quadro ottocentesco di proprietà della città berica. Così i Musei Civici di Verona e quelli di Vicenza hanno avviato per la prima volta una collaborazione per raccontare le far conoscere le radici storiche del mito di Giulietta e Romeo, un tema che accomuna storicamente le due città e province venete.
“La cultura della collaborazione passa attraverso importanti occasioni di confronto e partecipazione attiva – ha precisato l’assessore alla cultura Simona Siotto ieri in conferenza stampa a Verona a fianco del Sindaco di Vicenza Francesco Rucco –. Le città di Verona e Vicenza, anche grazie alla ricchezza rappresentata dalle loro civiche raccolte museali, esprimono valori comuni molto forti che possono essere declinati e tradotti in progetti di produzione culturale di grande qualità. Il percorso tra arte e mito, che oggi presentiamo nella meravigliosa sede della Galleria d’Arte Moderna di Verona va in quella direzione e ci indica nuove prospettive di collaborazione”.
LA NOVELLA DI ROMEO E GIULIETTA
La vicenda di Romeo e Giulietta, ambientata come noto a Verona all’epoca degli Scaligeri e resa celebre dal capolavoro teatrale di William Shakespeare, deriva infatti da una novella scritta da un vicentino, Luigi Da Porto, un caro amico del cardinale Pietro Bembo e pubblicata nel 1530-1531.
Il titolo della prima edizione recitava: Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti, con la loro pietosa morte intervenuta già nella città di Verona nel tempo del signor Bartolomeo della Scala.
Non per caso, quindi, nell’Ottocento – con l’esplosione della fortuna iconografica del soggetto – si deve al pennello del pittore vicentino, Pietro Roi, uno dei capolavori più suggestivi della fortuna del mito, la Morte di Romeo e Giulietta, dipinto realizzato nel 1882 e oggi custodito nel Museo Civico di Vicenza. Il monumentale dipinto prestato generosamente dai Musei Civici di Vicenza rimarrà esposto alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti per un anno.
IL DIPINTO DI PIETRO ROI
Giulietta e Romeo, 1882, olio su tela, 160 x 250 cm. Vicenza, Musei Civici
In questo capolavoro maturo di Pietro Roi datato 1882, l’atmosfera del revival medievale tardo romantico è accentuata dall’ambientazione dell’episodio nella penombra di una cripta tombale dove Giulietta, disperata dopo la morte di Romeo, sta per uccidersi a sua volta. Alle spalle della coppia degli infelici amanti un sarcofago pensile ricorda i manufatti lapidei di epoca scaligera.
Il pittore vicentino si riallaccia a Hayez nella sensualità della materia sontuosa degli abiti dei due personaggi e nella dimensione narrativa della composizione, rimarcata dalla figura di Frate Lorenzo ripreso sullo sfondo a destra mentre accorre con le mani al cielo verso la scena. Lo strazio della giovane donna è interpretato con un languido patetismo che dimostra tuttavia il linguaggio originale e autonomo di Roi rispetto al registro sentimentale del maestro veneziano.