
Eleonora Andriolo, giovane chef di 27 anni, alla guida del Ristorante Acchiappagusto ad Arcugnano (Vicenza) nel cuore dei Colli Berici.
La sua cucina è istinto, curiosità, ricerca e studio, rispettosa della tradizione veneta ed espressione delle tradizioni e della storia di questo territorio, ma ha anche il sapore di terre lontane, mete dei viaggi di formazione della giovane cuoca. Un amore totalizzante quello di Eleonora Andriolo, iniziato più di dieci anni fa, quando, dopo aver messo definitivamente nel cassetto il diploma di ragioneria, si è dedicata alla realizzazione del suo sogno: diventare cuoca. . Il ristorante Acchiappagusto è stato avviato assieme al padre Flavio quattro anni fa e, da quest’anno, è guidato in maniera indipendente da Eleonora assieme a una squadra tutta al femminile: in sala ci sono la sorella Sofia, Marta Sofia, la compagna del padre Flavio, mentre Anna aiuta Eleonora in cucina. Trenta posti a sedere e una bellissima terrazza panoramica che si affaccia sui Colli Berici. La passione per la cucina è nata molti anni fa nella cucina di nonna Elvi, dove Eleonora, allora bambina, trascorreva lunghi pomeriggi mentre mamma e papà erano al lavoro. «Amavo lavorare la materia prima, assemblare gli ingredienti per poi vedere il prodotto finito. Ricordo la felicità che sentivo crescere dentro nel vedere i miei genitori mentre assaggiavano un dolce fatto con le mie mani». Ed è proprio la nonna materna, la critica più temuta. È stato il padre, Flavio Andriolo, 55 anni, imprenditore orafo e poi ristoratore a trasmettere a Eleonora la dedizione per la cucina. La giovane cuoca ha affiancato il padre per lungo tempo nel ristorante di famiglia, l’Antica Osteria Ca’ D’Oro, nel cuore di Vicenza. Ha seguito passo dopo passo l’attività di ristorazione, iniziando con il servizio in sala. La cucina di Eleonora Andriolo è attenta alla tradizione veneta, vicentina e veneziana.La cucina di Eleonora ha anche il sapore di terre lontane, luoghi scelti come meta nei suoi viaggi di formazione. Dai suoi viaggi sono nati piatti come “La mia Marrakech”, risotto alla barbabietola con tartufo, carcadè e crema di Vezzena e “Orchidea framboise”, una torta monoporzione a base di mousse di vaniglia del Madagascar e lamponi, o ancora la “Battuta di scampi di Manfredonia al lime con granita di bergamotto e prosecco”. Tra le 140 etichette della carta dei vini spiccano le selezioni italiane e un posto di riguardo è riservato alle etichette della Strada dei Vini dei Colli Berici. Non mancano incursioni extraterritoriali, come il pesce dall’Adriatico, dalla Sardegna oppure dalla vicina Chioggia.