
Prosegue il road show di presentazione della mostra “Ritratto di donna: il sogno degli anni Venti. Lo sguardo di Ubaldo Oppi” che aprirà al pubblico in Basilica Palladiana il prossimo 6 dicembre. I progettisti e gli organizzatori (Palladio Museum, TCVI e Comune di Vicenza e Accademia Olimpica) hanno presentato l’iniziativa al mondo della scuola, all’associazionismo, agli ordini dei professionisti, e di recente agli operatori turistici e agli albergatori.
Martedì scorso nel salone della Basilica erano presenti 300 persone: dopo i saluti dell’assessore alla cultura del Comune di Vicenza Simona Siotto, il direttore del Palladio Museum Guido Beltramini ha introdurre il ruolo della mostra nel progetto complessivo di rilancio dei grandi eventi in Basilica Palladiana, mentre la curatrice, Stefania Portinari, docente di Arte Contemporanea all’Università Ca’ Foscari di Venezia, studiosa dell’Arte del Novecento, esperta di collezionismo, moda, e design, ha accompagnato il pubblico alla scoperta di una mostra che si presenta molto originale e innovativa.
A concludere la presentazione è stato Pier Giacomo Cirella, Segretario Generale del Teatro Comunale Città di Vicenza, a cui è affidata la gestione operativa del progetto complessivo.
La mostra è promossa dal Comune di Vicenza, in collaborazione con il CISA Andrea Palladio, la Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza e l’Accademia Olimpica.
LA MOSTRA
“Ritratto di donna: il sogno degli anni Venti. Lo sguardo di Ubaldo Oppi”, in Basilica Palladiana dal 6 dicembre 2019 al 13 aprile 2020, presenta un modello espositivo originale e inconsueto sul pittore Ubaldo Oppi, (Bologna 1889 – Vicenza 1942), un protagonista assoluto della vita culturale e mondana degli anni Venti, anche se il suo nome non è così conosciuto al grande pubblico. Cresciuto a Vicenza ma formatosi fra Vienna, Parigi e Venezia, Oppi viene scoperto a Milano da Margherita Sarfatti e Ugo Ojetti che promuovevano all’epoca un’arte nuova, all’insegna di una ‘classicità moderna’, che prenderà forma anche nel Realismo Magico di cui diventerà l’esponente più rappresentativo. Una mostra, quella su Oppi in Basilica, che giunge 50 anni dopo la mostra di Licisco Magagnato, per il Comune di Vicenza a Palazzo Chiericati, che proprio su quel pittore aveva acceso i riflettori della critica e del mercato dell’arte.
GLI ARTISTI (OLTRE A OPPI)
Ma non solo Ubaldo Oppi: Klimt, Picasso, Modigliani, Sironi e Casorati sono altri artisti entrati in contatto con Oppi, di cui in mostra si potranno ammirare le opere, in una narrazione senza precedenti di un’epoca controversa, gli anni Venti, in cui molti cambiamenti contribuiscono a creare la modernità, attraverso un’evoluzione dei ruoli sociali, del gusto e dell’arte. Grandi protagoniste di questi cambiamenti sono le donne e proprio a loro, in particolare, è dedicata questa mostra.
LE DONNE AI PRIMI DEL ‘900
Nell’Europa degli anni Venti le donne cominciano a conquistare un ruolo autonomo: sempre più indipendenti, seduttive e moderne, i loro capelli si accorciano così come la lunghezza delle gonne, mentre la loro influenza nella società e nella cultura si fa sempre più intensa. Coco Chanel cambia la moda, Amelia Earhart attraversa in volo l’Atlantico, i balli di Josephine Baker incantano Parigi, questo lo spirito del tempo degli anni Venti. E in mostra saranno esposti anche splendidi abiti e preziosi gioielli, per far rivivere al visitatore un’esperienza avvincente e totalizzante di quell’epoca.
IL RUOLO DI OPPI NELL’ARTE DEL ‘900
Nell’Italia appena uscita dalla Prima guerra mondiale sarà proprio il pittore Ubaldo Oppi, bolognese di nascita, vicentino d’adozione, ad offrire un ritratto nuovo e magnetico di questa nuova figura di donna, così diversa dal modello anteguerra, ritraendola in immagini che escono dalla cronaca per rievocare un mito, quello di donne fatali e potenti come le amazzoni o di muse ritratte in una magica sospensione, eternate nei valori di un seducente classicismo.
Immagini di grande fascino (un centinaio le opere esposte, fra dipinti, disegni, sculture, abiti e gioielli) che sapranno conquistare i visitatori della mostra in un racconto inedito della modernità degli anni Venti, rappresentato dalle donne icone della pittura di Ubaldo Oppi.
Per informazioni e prenotazioni:
info@mostreinbasilica.it