
E’ in corso fino al 6 gennaio 2019 la mostra “Tintoretto 1519-1594”, allestita nell’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale a Venezia da Fondazione Musei Civici di Venezia e la National Gallery of Art di Washington.
Un progetto di ricerca di respiro internazionale per festeggiare i 500 anni della nascita del pittore veneziano Jacopo Tintoretto, tra i giganti della pittura europea del XVI secolo. Il percorso espositivo, a cura di Robert Echols e Frederick Ilchman, con la direzione scientifica di Gabriella Belli, è costituito da 50 dipinti e 20 disegni autografi, prestati dai grandi musei internazionali, unitamente ai famosi cicli realizzati per Palazzo Ducale tra il 1564 e il 1592, visibili nell’originaria collocazione. L’esposizione permette dunque di riscoprire pienamente la pittura visionaria, audace e per nulla convenzionale di Jacopo Robusti che, figlio di un tintore, seppe sfidare la tradizione consolidata incarnata da Tiziano, sbalordendo e scegliendo di innovare: non solo con ardite soluzioni tecniche e stilistiche, ma anche con sperimentazioni iconografiche che segnarono un punto di svolta nella storia della pittura veneziana del Cinquecento. Tra i prestiti eccezionali sono esposte opere provenienti dai musei italiani e da quelli di Londra – la National Gallery, la Royal Collection, il Victoria and Albert Museum, la Courtauld Gallery – da Parigi, Gent, Lione, Dresda, Otterlo, Praga, Rotterdam. Dal Prado di Madrid arriveranno cinque opere straordinarie, comprese Giuseppe e la moglie di Putifarre (1555 circa), Giuditta e Oloferne (1552- 1555) e Il ratto di Elena (1578- 1579), di oltre tre metri di lunghezza. Susanna e i vecchioni, celebre e fascinoso capolavoro del 1555-1556, arriva dal Kunsthistorisches Museum di Vienna e, grazie agli Staatliche Museen di Berlino, si vede in mostra il nobile Ritratto di Giovanni Mocenigo (1580 circa). E poi importanti opere dall’America: da Chicago a New York, da Philadelphia a Washington. Emblematici e rivelatori sono i due autoritratti con cui si apre e si chiude il percorso espositivo, eseguiti uno all’inizio e uno alla fine della carriera di Jacopo e prestati rispettivamente dal Philadelphia Museum of Art e dal Musée du Louvre.