
La via degli Dei è uno spettacolare percorso che attraversa gli Appennini collegando le città di Bologna e Firenze. 120 km di trekking suddivisi in parte su strada asfaltata (direi un 30%) e in parte su sentieri e sterrati (il restante 70%). Nell’inverno dell’anno scorso, proprio durante il periodo natalizio, siamo usciti dalla porta di casa, a Rastignano, nelle colline bolognesi, e ci siamo incamminati lungo questa via percorsa ogni anno da migliaia di persone. Il punto di partenza, a onor del vero, sarebbe il centro di Bologna, ma poco cambia: nella prima tappa ci siamo ricollegati al percorso originale e siamo giunti al B&B Prati di Mugnano, porta di accesso ai primi boschi in quota. In questo viaggio, come potete notare dalle fotografie scattate, abbiamo portato con noi Sebastiano e Matilda, rispettivamente quattro anni e mezzo e un anno e mezzo.
Sono bimbi che abbiamo cercato di abituare fin da subito all’aria aperta. Entrambi frequentano una scuola nel bosco, ovvero un progetto pedagogico senza sede fisica. Gli unici punti di appoggio sono un tipì per il più grande e una yurta per la più piccola. Per il resto stanno fuori anche quando è freddo, o piove, o, udite udite, nevica. Forse in questo frangente della nostra vita erano più abituati a camminare loro di noi. Ci siamo comunque portati dietro un carrellino, anche perché l’escursione termica tra il mattino presto e l’ora di pranzo era notevole, costringendoci a spogliarci di giacche pesanti e maglioni. Alcuni giorni sono arrivato a vestire con la sola camicia. Così siamo partiti il 27 dicembre a piedi, con i bimbi e il carrellino, intenzionati a raggiungere Firenze entro 5-6 giorni, ma di fatto senza alcun programma…
IL NOSTRO EQUIPAGGIAMENTO PER AFFRONTARE IL CAMMINO
In questo cammino abbiamo avuto bisogno di vari accessori e cianfrusaglie utili sia per noi che per i bimbi. Qui di seguito riporto una lista che spero possa servire anche ad altri genitori per ripetere l’esperienza. Non sono molti quelli che si cimentano lungo la via degli Dei con i propri figli, soprattutto se piccoli, e io stesso ammetto che è stata una faticaccia arrivare fino in fondo. Ma con un po’ di pazienza, amore e spirito di sacrificio, tutto diventa possibile.
Nello zaino
- Vestiti per due adulti e due bambini. Noi genitori abbiamo portato un solo paio di pantaloni, una giacca e un paio di scarpe. I bimbi avevano qualche ricambio extra, ma poca roba anche loro
- Borsetta di medicinali
- Pochette con spazzolini e dentifricio
- Asciugamani medi e piccoli per doccia, mani, ecc
Nel carrellino
- Berretti e giacche quando non si indossavano
- Matriosca di pentole e padella
- Scorte di viveri (pari a un sacco della spesa, che abbiamo fatto per la cronaca due volte)
- Fornello a gas portatile
- Cavalletto e fotocamera
- Kit per riparare le gomme nella malaugurata ipotesi di bucasse la camera d’aria (per fortuna mai successo)
- Pompetta per bici
- Libretti da leggere ai bambini
- Borracce
DOVE ABBIAMO DORMITO SULLA VIA DEGLI DEI
Dormire in tenda lungo la via degli Dei è possibile, ma non durante l’inverno. Per carità, ognuno è libero di soffrire come vuole, ricordate però che a cavallo fra dicembre e gennaio le temperature a 1.000 metri di quota scendono di brutto, anche sotto gli zero gradi. Se poi siete stanchi (e lo sarete) rischiate come minimo un malanno, se non geloni alle dita dei piedi e altre sofferenze. Morale della favola: conviene abbandonare idee romantiche di viaggio in favore di bed and breakfast e alberghi. Lungo il percorso ce ne sono pochi, ma trovarli è abbastanza facile. In inverno i camminatori si contano sulle dita di una mano, dunque nessun problema di posto, anzi, qualche struttura potrebbe essere chiusa, dipende dal periodo (sotto le feste le chance di trovare aperto aumentano, subito dopo o subito prima calano di conseguenza). Ad ogni modo noi abbiamo dormito tutte le notti in qualche bel posticino ben curato, B&B Prati di Mugnano ad esempio, o Agriturismo Cà di Mazza. La spesa media è stata di 40 euro a notte per quattro persone, quindi veramente poco avendo anche la prima colazione. A Capodanno, in un camping con bungalow che ci ha sfoggiato un appartamento delizioso sempre per poche decine di euro, ci siamo anche concessi una cena luculliana, a base di cinghiale, porcini e tagliatelle. Non a caso ci siamo fermati due notti.
QUALCHE CONSIGLIO PER NON FERMARSI ALLA PRIMA TAPPA
Come ci hanno raccontato i proprietari del primo B&B in cui ci siamo fermati, la via degli Dei non perdona: molti sprovveduti turisti che partono alla carlona, magari con le infradito e senza acqua, arrivano cotti alla prima tappa (il loro B&B) implorando di essere riaccompagnati alla stazione. Figuratevi fare questo percorso in pieno inverno, con due bambini piccoli e un maledetto carrellino che si incastra contro ogni buca e pietra e ramo secco. Ecco, forse vale la pena allenarsi un minimo prima di partire, aggiungete anche questi pochi ma preziosi consigli:
- se avete bimbi sotto i tre anni, portate una fascia porta bebè (il passeggino NON HA ALCUN SENSO, finireste per abbandonarlo)
- le indicazioni si trovano ovunque e dal nostro punto di vista sono molto chiare, evitate improbabili GPS e kit Arva, sarebbero solo un peso inutile
- un paio di walkie talkie (anche detti ricetrasmittenti) possono risolvere parecchie situazioni in cui un genitore va avanti per controllare la strada e l’altro rimane indietro
- le fontanelle scarseggiano, razionalizzate l’acqua perché vi potrebbe servire anche per cucinare (vedi il video sopra)
- cerotti, creme per sgonfiare i piedi, e medicinali in generale potrebbero esservi di grande aiuto
- lasciate a casa tablet e netbook, il paesaggio vi farà compagnia, ammiratelo e rispettatelo (non gettate cartacce in giro, non raccogliete piante e non lasciate pannolini dietro di voi, vi prego)
La traversata degli Appennini a piedi è stata tremendamente dura. Ci sono stati momenti in cui davvero pensavo di non farcela, più per via del carrellino che altro. È anche vero che senza carrellino non avremmo potuto viaggiare come piace a noi, in modo quasi del tutto indipendente e senza fretta di arrivare a destinazione (per il pranzo non dovevamo correre, avendo viveri e pentole). La fortuna più grande è stata il clima, nel senso che abbiamo beccato solo giornate di bel tempo, senza pioggia e senza neve. Il che fa una differenza enorme. Mettetevi alla prova ma siate consapevoli anche dei vostri limiti e dei limiti dei vostri figli, non potete forzare troppo la mano perché rischiate di trasformare un cammino in una tortura. Per il resto, in bocca al lupo, con un po’ di fortuna avvisterete anche lui.