
I ricercatori italiano hanno scoperto che c’è un insetto che mangia la plastica: è la tarma della cera. La tarma della cera, un vero flagello degli alveari, riesce a digerire anche il polietilene, la plastica usata per le buste e le pellicole alimentari. Da incubo degli apicoltori a speranza della scienza nello smaltimento dei rifiuti. La camola del miele o tara della cera è un parassita delle api. Non si ciba direttamente dalle api, ma mangia la cera e diffonde malattie nocive all’interno degli alveari. Questa loro particolarità, però, è diventata utile per la distruzione delle buste in plastica, le pellicole alimentari e i tappi delle bottiglie. E la sua capacità di degradare la plastica è di gran lunga superiore a quella di altri insetti plasticofagi.
La scoperta è stata fatta da Federica Bertocchini, biologa che lavora in Spagna all’Istituto di biomedicina della Cantabria. La ricercatrice è anche un’allevatrice di api e lo scorso anno nel pulire le arnie si è accorta che erano infestate dalle larve della Galleria. dopo aver pulito gli alveari, ha messo gli insetti in una busta di plastica. Ma poche ore dopo si è accorta che la busta era piena di buchi e le larve stavano prosperando. Ha chiamato un suo amico biochimico (Paolo Bombelli) che insieme ad un collega (Chris Howe) lavora all’Università di Cambridge. I tre hanno studiato i meccanismi di degradazione della plastica (che ha una struttura molecolare simile alla cera) e hanno pubblicato il 24 aprile il loro lavoro sulla prestigiosa rivista Current Biology.