
Venerdì 29 maggio 2020, dalle 9:30 alle 12.00, si svolge il webinar sul tema “Musei in tempo di Covid 19: nuovi scenari e modelli di gestione” a cura di Alessandra Pattanaro e Barbara Maria Savy (Dipartimento dei Beni Culturali: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica) e promosso dalla Scuola di Specializzazione in Beni Storico-Artistici dell’Università di Padova. Un’iniziativa gratuita e rivolta soprattutto a tutti gli operatori del settore anche a livello territoriale, comunale e locale, sia del pubblico sia del privato.
CURATORI E OSPITI
I lavori saranno introdotti da Giovanna Valenzano, Prorettrice al Patrimonio artistico, musei e biblioteche, e da Jacopo Bonetto, Direttore del Dipartimento dei Beni culturali, vedono la partecipazione di Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), Arturo Galansino, direttore della Fondazione Museo di Palazzo Strozzi di Firenze, Stefano Karadjov, direttore della Fondazione Musei Civici di Brescia, Mattia Agnetti, segretario organizzativo Fondazione Musei Civici di Venezia e membro del Consiglio Direttivo di Federculture, Pietro Barrera, segretario generale della Fondazione Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma (MAXXI) e Giuliana Tomasella, docente di Museologia e Presidente del Centro di Ateneo per i Musei dell’Università di Padova (CAM).
IL TEMA DELL’INCONTRO
L’incontro si presenta come un’occasione per riflettere non solo sulle oggettive difficoltà che i musei italiani si sono trovati ad affrontare durante la pandemia – chiusure, norme di distanziamento, problemi di budget – ma sul cambiamento epocale prodotto da questo evento nella nostra società, con effetti economici e socio-antropologici che non possono che ripercuotersi anche sul piano culturale e delle coscienze. Proprio per questo le istituzioni e i luoghi della cultura sono chiamati a rispondere, a reagire in modo propositivo rielaborando e mettendo in campo nuovi modelli di gestione, intesa come gestione di beni e di personale (al netto del danno economico), ma non di meno delle idee e dei valori, intorno ai quali, e soltanto, è possibile riaggregare e ricostruire la nostra comunità.
QUALE FUTURO PER I MUSEI DOPO IL COVID-19?
In questa prospettiva aperta sul futuro, l’Università di Padova, e in particolare il Dipartimento dei Beni Culturali, intendono riprendere e valorizzare al massimo il dialogo con i Musei, attraverso progetti e convenzioni, nei quali si ritiene che possano essere virtuosamente coniugati compiti di ricerca, di didattica e di cosiddetta Terza missione. Da questo punto di vista è maturata la consapevolezza che Università e Musei debbano costituire i punti cardine intorno ai quali articolare il nostro sistema culturale, coinvolgendo la Scuola e le altre attività culturali e consolidando la rete con il territorio, con il mondo delle Imprese e del Terzo Settore.
LE DICHIARAZIONI DEI CURATORI
«Il Dipartimento – spiega Alessandra Pattanaro, docente di Storia dell’arte moderna, di Iconografia e Iconologia, e Direttrice della Scuola di Specializzazione in Beni storico-artistici – ha in progetto su questo fronte una serie di iniziative, a cominciare da questo webinar, nato nell’ambito della didattica della Scuola, ma che abbiamo voluto estendere ad un pubblico molto ampio e svolgere nella settimana che ha visto la riapertura di tanti musei e luoghi della cultura».
«Per questo appuntamento – precisa Barbara Maria Savy, docente di Storia dell’arte moderna e di Storia della tradizione classica, Vice-direttrice della Scuola – abbiamo deciso di dare voce agli addetti ai lavori e in particolare ad alcuni direttori di musei o a responsabili della gestione museale, che si erano, già prima dell’emergenza, distinti per capacità di innovazione, con iniziative promettenti e di qualità. Abbiamo così selezionato sei nomi, rappresentativi di alcune realtà di grande rilievo nel panorama delle istituzioni museali italiane, ma di diversa tipologia, amministrazione e collocazione geografica».
COMODI IN UFFICIO VENERDI’ MATTINA
Webinar – venerdì 29 maggio ore 09:30 – “Musei in tempo di Covid 19: nuovi scenari e modelli di gestione”.
Agli interventi dei sei relatori, seguirà un dibattito al quale sono invitati anche altri direttori e conservatori di museo, con particolare attenzione alla realtà dei piccoli musei, funzionari di soprintendenza, responsabili di attività culturali ed esperti del settore.
Riferimenti utili:
https://www.beniculturali.unipd.it/streaming
PER SAPERNE DI PIU’ SUGLI OSPITI DEL WEBINAR
Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), grazie a una programmazione basata sulla pianificazione strategica e sull’adesione agli standard qualitativi e quantitativi della rete del Sistema Museale Nazionale, ha portato il Museo a triplicare i propri visitatori e a porsi come un’istituzione culturale e di ricerca ben radicata nel suo territorio locale, ma aperta alla collaborazione a livello nazionale e internazionale, senza mai tralasciare il tema del sociale. In forza dell’autonomia gestionale, ha proceduto ad una rete di Partenariato pubblico-pubblico e pubblico-privato con istituti di ricerca e di cultura, che, in questa congiuntura di emergenza, si sono rivelati un punto di forza strategico per sostenere sia il museo che il territorio, fino a diventare un punto di riferimento per gli Atenei campani e per le scuole.
Arturo Galansino, direttore della Fondazione Museo di Palazzo Strozzi di Firenze, con alle spalle una brillante carriera in istituzioni di rilievo mondiale come il Musée du Louvre di Parigi, la National Gallery e la Royal Academy of Arts di Londra. Suo il merito di aver vinto la grande sfida di portare l’arte contemporanea in uno dei palazzi simbolo del rinascimento fiorentino, con mostre di grande impatto e indiscusso successo.
Stefano Karadjov, direttore della Fondazione Musei Civici di Brescia. Ha maturato esperienze professionali, tra le quali la direzione contenuti e il controllo di gestione del Padiglione Zero a Expo Milano 2015, la cogestione integrata dell’Orto botanico di Padova, la gestione operativa e finanziaria delle mostre delle Gallerie dell’Accademia di Venezia (2016- 2018) e il recente progetto Homo Faber alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia. Nel pieno dell’emergenza Covid-19 ha siglato una nuova “Alleanza per la cultura”, con la quale Fondazione Brescia Musei attua una nuova prospettiva di valorizzazione e promozione, tanto del patrimonio culturale locale quanto della sua partecipazione, chiamando a sé soggetti pubblici e privati, con forme e modalità diverse.
Mattia Agnetti, segretario organizzativo Fondazione Musei Civici di Venezia e membro del Consiglio Direttivo di Federculture, è responsabile della gestione finanziaria, organizzativa e amministrativa dei Musei Civici di Venezia, una compagine di undici realtà, tra le quali Palazzo Ducale, Ca’ Pesaro e Palazzo Fortuny, in una città colpita in modo particolarmente drammatico dagli eventi che si sono succeduti tra la fine del 2019 e questo 2020. La Scuola di Specializzazione in beni storico artistici di Padova lo ha cooptato da questo anno come docente di Gestione museale.
Pietro Barrera, segretario generale della Fondazione Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma (MAXXI), guidata da Giovanna Melandri. Esperto di diritto amministrativo e pubblico, in precedenza aveva già ricoperto diversi incarichi per enti locali, tra i quali la direzione generale del Campidoglio. Il MAXXI è un’istituzione che ha appena compiuto i suoi primi dieci anni di attività, ma che ha saputo crescere velocemente, incrementando le collezioni, investendo sui grandi maestri e sui giovani. Nei mesi del Covid ha dovuto sospendere, tra le altre, una mostra in corso su Giò Ponti, che ha però mantenuto e riaperto la scorsa settimana, ed ha portato coraggiosamente avanti l’istituzione di una nuova sede a L’Aquila che aprirà a giugno, come segnale forte di resistenza e di sguardo verso il futuro.
Giuliana Tomasella, docente di Museologia e Presidente del Centro di Ateneo per i Musei dell’Università di Padova (CAM), che coordina 13 musei e 16 collezioni, una realtà che si presenta oggi, con il suo nuovo Statuto, in profondo cambiamento, chiamata a rispondere alle moderne esigenze di un sistema museale, senza tradire la tradizionale vocazione di didattica e ricerca caratteristica dei musei universitari.