
FORTE INTERROTTO – CAMPOROVERE DI ROANA
Il Forte Interrotto era una caserma militare costruita nel XIX sec. interamente in pietra e trasformata in fortezza allo scoppio della Prima Guerra Mondiale a divesa del confine italiano contro l’Impero sutro-ungarico. La fortezza è situata a 1.392 metri sul livello del mare e si trova nel comune di Asiago.
Il nome del forte non deriva dall’opera incompiuta, ma dal nome del monte sopra al quale venne costruito, ovvero il Monte Interrotto(italianizzazione del cimbro Hinterrucksche , che significa “monte posto a Nord”). Il suo comPito durante il Primo conflitto mondiale era di costituire uno sbarramento dell’Alta Val d’Assa in caso di avanzata austriaca.
MUSEO DELLE TRINCEE DI MONTE ZEBIO
Tutta questa zona è ricca di testimonianze storiche legate alla Prima Guerra Mondiale. Monte Zebio, infatti, grazie alla sua posizione centrale, tra la primavera del 1916 e l’autunno del 1918 divenne un importante caposaldo della linea di resistenza austriaca tra la Val d’Assa e l’Ortigara. Per questo motivo, dopo l’arretramento delle truppe italiane a seguito della Strafexpedition, venne costruito su questo monte un gran numero di trincee, gallerie e postazioni in caverna. Le motivazioni che hanno portato alla scelta dell’area di Monte Zebio per sviluppare un progetto di recupero sono molteplici: la facile accessibilità, la presenza, in uno spazio limitato, di molte testimonianze di guerra sia italiane che austro-ungariche e infine la “Lunetta” con la straordinaria testimonianza dei lavori sotterranei di mina e contromina eseguiti da Italiani ed Austriaci. Qui il terreno ancora sconvolto testimonia lo scoppio, l’8 giugno 1917, della mina italiana che provocò la morte dell’intero presidio della Brigata Catania. La visita al campo di battaglia vuol far percepire in breve spazio, la vita di trincea, quella nelle retrovie e dei combattimenti in campo aperto avvenuti tra il rifugio Stalder (q. 1600), il Bivacco dell’Angelo – ex Casara Zebio (q. 1660) e Malga Zebio (q. 1675). E’ visibile il reticolo delle posizioni austro-ungariche che si prolungano verso Monte Rotondo e Monte Interrotto con la possibilità di accedere alle postazioni di cannoniera in galleria ed alle strutture logistiche austro-ungariche. Visitabili anche gli ex cimiteri italiani del “rifugio Stalder” e delle “Poste vecie”, l’ex posto di infermeria, la lapide della Brigata Sassari, le strutture logistiche italiane delle retrovie, una vasca d’acqua, alcune postazioni di cannoniera, l’ex comando del 151° Reggimento della Brigata Sassari e la trincea didattica
Un piccolo ma ordinato museo con molti reperti, la maggior parte raccolti nella zona che nei primi mesi del 1918 fu teatro della famosa battaglia dei tre monti, Col del Rosso, Col d’Ecchele e il Valbella. Curatori del museo sono Gian Angelo Rossi e Guido Baù. La gestione del Museo è affidata ad un gruppo di volontari, in gran parte proprietari delle raccolte, che hanno sviluppato un vero e proprio lavoro di ricerca specializzandosi nella manutenzione delle numerosissime lapidi e incisioni presenti sul territorio. Negli oggetti esposti molta attenzione è posta alla presenza di truppe inglesi e francesi in altipiano. Il Museo, la cui sede è di proprietà del comune di Asiago, si sta caratterizzando sempre più come deposito dei numerosi oggetti rinvenuti e come centro di raccolta per molti donatori. La vocazione dell’Istituto è quella di caratterizzarsi sempre più come presidio di un territorio ancora così ricco di testimonianze in parte ancora da scoprire. La sua funzione potrebbe sempre più caratterizzarsi con iniziative di salvaguardia e di tutela di quei numerosissimi reperti non asportabili dal luogo in cui sono posizionati. Il Museo, soprattutto nel periodo estivo, propone varie attività culturali con la presentazione di mostre tematiche e l’organizzazione di conferenze.