
Doppia data al Teatro Comunale di Vicenza per Nancy Brilli protagonista della commedia musicale “A che servono gli uomini?” di Iaia Fiastri, musiche di Giorgio Gaber, regia di Lina Wertmüller, adattamento della stessa Lina Wertmüller, Valerio Ruiz e Nancy Brilli. Lo spettacolo è in programma giovedì 16 e venerdì 17 gennaio alle 20.45.
LO SPETTACOLO
Lo spettacolo (produzione Primoatto) è la riedizione dell’omonimo lavoro di Iaia Fiastri, autrice di tante commedie musicali di successo (“Aggiungi un posto a tavola”, “Alleluja brava gente”, “Taxi a due piazze”, blockbuster della premiata ditta Garinei e Giovannini), e ha visto nella prima edizione del 1988 Ombretta Colli nel ruolo che è ora di Nancy Brilli.
Gli altri attori in scena sono Daniele Antonini, Nicola D’Ortona, Giulia Gallone e il vicentino Igi Meggiorin (che interpreta Gianni Padovan, un ricercatore musicista di Psicomusicafolk che si innamora della protagonista) e con la partecipazione di Fioretta Mari. Le luci dello spettacolo sono di Iuraj Saleri, le scene di Sissy Granata, i costumi di Andrea Sorrentino, le coreografie di Irma Cardano, il coordinamento artistico di Pierluigi Iorio, la direzione artistica di Nancy Brilli.
GLI APPUNTAMENTI PRE SPETTACOLO
Come di consuetudine nella stagione di prosa, ci sarà nelle due date a – giovedì 16 (nel Foyer alto) e venerdì 17 gennaio (al Ridotto) alle ore 20.00 – l’Incontro a teatro condotto da Chiara Roverotto, giornalista del Giornale di Vicenza, che approfondirà con il pubblico i temi dello spettacolo e analizzerà i parallelismi con il primo storico allestimento della Wertmüller. L’incontro a teatro è realizzato in collaborazione con il Giornale di Vicenza.
IL TEMA E LA TRAMA

Nancy Brilli
Attualissimo il tema affrontato nella commedia, quello di una donna single che decide di avere un figlio senza avere un compagno. Ci riuscirà grazie all’inseminazione artificiale, ma volendo conoscere il padre del bambino, affronterà una serie di situazioni paradossali, comiche eppure straordinariamente realistiche. Solo alla fine scoprirà a cosa servono veramente gli uomini.
Nancy Brilli, attrice di gran talento, interpreta Teodolinda, Teo per gli amici, la determinata donna in carriera stufa del genere maschile, che si definisce soddisfatta della sua vita ma rimpiange di non aver mai avuto un figlio.
Un giorno scoprirà che il suo vicino di casa, timido e terrorizzato dalle donne, lavora in un istituto di ricerche genetiche dove si pratica l’inseminazione artificiale. Con il pretesto di una visita all’istituto, Teo ruberà la provetta numero 119, riuscendo a diventare madre senza avere i fastidi di un rapporto con l’altro sesso, che si è rivelato solo fonte di delusioni.
Durante la gravidanza, spinta dalla curiosità, cercherà però in tutti i modi di conoscere il nome del donatore, e con uno stratagemma riuscirà a venirne a capo.
Ed ecco il colpo di scena! La scoperta innescherà una serie di situazioni comiche e offrirà numerosi spunti di riflessione sul ruolo attuale della donna, sempre più emancipata ma in costante conflitto con i dogmi della società civile.
COMMENTI DI WERTMULLER E BRILLI

Lina Wertmüller
Particolarmente interessanti, per capire lo spirito della commedia musicale, applaudita ovunque (sarà in tournée sui palcoscenici nazionali fino ad aprile), sono le note di regia firmate a quattro mani.
Spiega Lina Wertmüller: “A dispetto del titolo, questa non è una commedia femminista. (…) Nata nella tradizione a me molto cara del teatro di Garinei & Giovannini, ‘A che servono gli uomini’ sarà per me come un ritorno a casa, agli anni in cui muovevo i miei primi passi nel mondo dello spettacolo, sotto le ali leggere e musicali dello storico duo. Ed è anche un affettuoso omaggio a chi dopo di me è stata al loro fianco, e al grande musicista Giorgio Gaber, autore delle canzoni”.
Prosegue Nancy Brilli, parlando di Iaia Fiastri: “Da grande commediografa è stata capace di utilizzare la leggerezza come qualità fondamentale, come risposta alla crisi di cui tutti siamo testimoni, un modo talentuoso per trovare la forza di modificare la realtà. … Avevo 23 anni quando Jaja terminò questo testo e mi ha continuato a chiedere, nel tempo, di portarlo in scena. Lo faccio ora. Questa non è solo una commedia, è un atto d’amore”.
NOTA: i biglietti per le due date del Tcvi sono esauriti, disponibili in caso di rinuncia dei possessori.