
Dall’8 marzo al 2 luglio è in programma la mostra “Manet e la Parigi moderna” al piano nobile di Palazzo Reale a Milano. L’esposizione intende raccontare il percorso artistico del grande pittore che, in poco più di vent’anni di intensa attività, ha prodotto 430 dipinti, due terzi dei quali copie, schizzi, opere minori e incompiute. Le pere presenti in mostra arrivano dalla prestigiosa collezione di Musée d’Orsay a Parigi: un centinaio di opere, tra cui 55 dipinti – di cui 17 capolavori di Manet e 40 altre splendide opere di grandi maestri, tra cui Boldini, Cézanne, Degas, Fantin-Latour, Gauguin, Monet, Berthe Morisot, Renoir, Signac, Tissot. Alle opere su tela si aggiungono 10 tra disegni e acquerelli di Manet, una ventina di disegni di altri artisti e sette tra maquettes e sculture.
Promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e MondoMostre Skira, curata da Guy Cogeval, storico presidente del Musée d’Orsay e dell’Orangerie di Parigi con le due conservatrici del Museo Caroline Mathieu, conservatore generale onorario e Isolde Pludermacher, conservatore del dipartimento di pittura, l’esposizione intende celebrare il ruolo centrale di Manet nella pittura moderna, attraverso i vari generi cui l’artista si dedicò: il ritratto, la natura morta, il paesaggio, le donne, Parigi, sua città amatissima, rivoluzionata a metà ‘800 dal nuovo assetto urbanistico attuato dal Barone Haussmann e caratterizzata da un nuovo modo di vivere nelle strade, nelle stazioni, nelle Esposizioni universali, nella miriadi di nuovi edifici che ne cambiano il volto e l’anima.