
L’Italia annovera numerose grotte sul suo territorio. Una cinquantina sono aperte al pubblico, ma solo ventiquattro vengono raccomandate dall’Associazione Grotte Turistiche d’Italia perché giudicate sicure e di notevole interesse.
Di recente, questa nuova tendenza del turismo nazionale e internazionale è stata oggetto di un libro edito dal Touring Club Italiano che comprende anche miniere, gallerie e siti comunque nascosti (“Meraviglie sotterranee” di Elena Bauer e Giovanni Caprara). Ne esistono alcune di difficile penetrazione, riservate a speleologi o esperti subacquei perché raggiungibili solo in immersione.
In provincia di Vicenza, ad Oliero, troviamo ad esempio delle affascinanti e suggestive grotte che si percorrono in barca, ornate di stalattiti e stalagmiti e habitat naturale del proteo, una specie di anfibio urodelo. Mentre in Piemonte la Grotta di Bossea (Cuneo), scoperta nel 1850, dove si può ammirare lo scheletro di un orso gigantesco risalente a 15.000 anni fa. Nella vicina Lombardia, a Zebio, fra i due rami del lago di Como, si trova il sistema carsico più grande del nostro paese, mentre a Esino Lario, vicino a Lecco, c’è l’Abisso delle Donne, che con i sui 3363 metri è la grotta più profonda d’Italia e visitabile solo da speleologi esperti. In Friuli Venezia Giulia vicino a Trieste, ecco la Grotta Gigante, con lo spazio principale più grande al mondo, alto 160 metri e lungo quasi 100. Un cimitero degli orsi vissuti 30 mila anni fa, è una delle attrazioni della Grotta di Toirano (Savona). Ma esistono anche tracce umane, che risalgono a 12mila anni fa. Nel Parco delle Alpi Apuane, in Toscana, ci sono invece chilometri di gallerie in una montagna che all’interno è quasi vuota. È l’Antro del Torchia. Nelle Marche si entra in un mondo fiabesco, con le gocce d’acqua che ancora costruiscono le loro sculture naturali, le rocce trasparenti che sembrano di cristallo e pittoreschi laghetti. Ecco perché dicono sia indimenticabile la visita alla Grotta di Frasassi, meraviglia dell’Appennino Centrale. La cascata sotterranea è invece uno degli elementi d’attrazione della Grotta di Pastena nel Lazio, che offre anche un incredibile scenario di stalattiti policrome. C’è poi il più celebre degli antri acquatici, la Grotta Azzurra di Capri: la fantastica colorazione è generata dalla luce del sole che entra da una fessura sottomarina. L’imperatore romano Tiberio la frequentava come ninfeo marino. Sempre in Campania e ancora in barca si possono visitare le Grotte di Pertosa-Auletta (Salerno), dove nasce e scorre il fiume Negro. Sono le uniche in Europa lontane dal mare che si visitano navigando. All’interno vengono anche organizzati spettacoli teatrali di grande suggestione come il Viaggio di Ulisse nell’Ade. Proseguendo verso Sud si arriva in Puglia, dove, nelle Murge, sono aperte al pubblico le famose Grotte di Castellana, dove la luce del giorno che filtra dall’alto crea effetti di grande spettacolarità, che si aggiungono ai riflessi delle pareti di alabastro. La Sardegna è ricca di opportunità per chi ama il turismo speleologico, Vicino a Ussai si apre la Grotta di Su Mamiru. che ospita un numero impressionante di pipistrelli. La Grotta di Nettuno, vicino ad Alghero, si visita in barca: E’ molto articolata e piena di angoli suggestivi. Mentre, per ammirare stalattiti di dimensioni gigantesche bisogna visitare la Grotta di Ispignoli, presso Dorgali. Ne ospita una fra le maggiori d’Europa, alta 38 metri. Molto frequentata, perchè vicina a Cagliari è invece la Grotta Is Zuddas, aperta al pubblico solo nel 1985. E’ apprezzata per le formazioni rocciose di grande bellezza, che hanno più di 500 milioni di anni. Inoltre, vicino Iglesias, dopo un lungo periodo di chiusura, è stata da poco riaperta la Grotta di Santa Barbara. In Sicilia infine gode di una buona frequentazione la Grotta del Genovese a Levanzo nelle Egadi. Era abitata in tempi lontanissimi, come dimostrano i disegni rupestri di uomini e animali.