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Linea 148: il romanzo d’esordio di Alberto Muraro

debora - 27 Maggio 2021

Linea 148 è il romanzo d’esordio di Alberto Muraro, nato nel 1998 ad Arzignano in provincia di Vicenza. A 19 anni si trasferisce a Milano per conseguire la laurea in Interpretariato di Conferenza presso l’Università IULM di Milano. Nel 2011 parte un pò all’avventura alla volta di Disneyland Paris, dove lavora come commesso. Un’esperienza che ha letteralmente cambiato la sua vita.
Da sempre appassionato di musica, entra a far parte di diverse redazioni di riviste e giornali online. Da 5 anni a questa parte lavora come giornalista per Ginger Generation, il giornale online più amato dalle teenager italiane.

La trama

Un’ombra inquietante si muove indisturbata a bordo di un bus di linea di periferia di Parigi. Le sorti del suo conducente, Samir, si incroceranno presto con quelle di 4 amici, Elodie, Thibault, Julien e Mathis in una vicenda che cambierà le loro vite. Ambientato nel periodo più buio della storia francese recente, Linea 148 è un libro che parla di come ogni nostra apparente banale azione possa cambiare profondamente, per sempre, il nostro destino.

…. ma l’immagine che forse più colpisce Thibault e Mathieu …. è quella di un enorme cartellone che riporta la scritta Fluctuat nec mergitur ….”Viene scossa dalle correnti, ma non affonda. Ecco cosa significa. Mi sembra quasi assurdo, è una coincidenza incredibile, è l’inno di Parigi, lo è sempre stato e sempre lo sarà. Ma da questa prospettiva, se ci pensi, assume un senso ancora più importante”

Alcune recensioni

Una scrittura precisa, che buca dritta le pagine e arriva al cuore del lettore con una delicatezza disarmante.
L’attentato al Bataclan è sempre stato per me un avvenimento triste, assurdo; ma pur sempre lontano, relegato allo schermo dei telegiornali e nei volti delle vittime venute a mancare troppo presto.
Alberto è stato capace di dare vita a questi avvenimenti e a personificare un dramma come quello riempiendolo di significati nascosti. Così i protagonisti, Elodie, Thibauld, Mathis e Julien diventano quasi degli amici. Sono i figli della nostra stessa generazione e noi giovani ci riconosciamo nelle loro parole e nei loro pensieri. Parigi prende vita sulle pagine di Alberto e, fra una passeggiata sulla Senna e una bevuta in centro città, sembra davvero di vivere al fianco dei protagonisti per la durata della loro storia. E anche dopo, anche oltre.
E poi ci sono loro, i passeggeri della Linea 148 che vivono sul filo della storia senza saperlo. Ci sono loro e ci siamo noi, che già sappiamo come andrà a finire ma non possiamo evitare di commuoverci di fronte al Bataclan, a quella gioventù spezzata via e all’amore che nasce dalle macerie di una giornata parigina che riempie il cuore di dolore e meraviglia.
Dialoghi eccezionali e descrizioni belle come un quadro. Consigliatissimo.
Una dichiarazione d’amore per Parigi, un accorato epitaffio per quelle esistenze rubate che la narrazione riporta alla vita descrivendone speranze, debolezze, promesse, progetti, ma anche sentimenti magistralmente colti e generosamente offerti al lettore. La descrizione delle ‘normali vite dei terroristi alternata alle vite delle loro vittime spiazza. Sconvolge. Irrita. Disanima il saperli umani. A quando un secondo libro?
Ecco, leggendo il libro di Alberto Muraro mi è tornato in mente questo detto ebraico. Le vite, le speranze, i sogni di giovani parigini interrotti da un evento imprevedibile oltre che incredibile e intollerabile per la violenza con il quale si è manifestato.
Ma il libro non parla solo della strage del Bataclan: quella arriva alla fine. C’è tutto un prima, che forse è la parte più interessante, o almeno quella che mi è piaciuta di più. Ed è il racconto, così autentico, di questi giovani, con uno stile e una profondità che mi ha fatto tornare indietro ai mei vent’anni. E che mi fa sperare che Alberto Muraro insista nel suo percorso e di poter leggere presto le sue nuove opere.
Un libro profondo, toccante e che fa provare diverse emozioni. Un racconto vero, scritto con il cuore. Sembra di essere davvero a Parigi e di vivere tutto con i propri occhi. Un libro che insegna molto e che ci ricorda che niente va dato per scontato. Complimenti ad Alberto per la purezza nello scrivere. Assolutamente da leggere!
Sullo sfondo di un evento drammatico Alberto Muraro Muraro è riuscito a rappresentare tutta la “banale” umanità delle vittime e dei carnefici di quella notte di terrore in una Parigi che dimostra di conoscere molto bene. Linea 148 è un libro di piacevolissima lettura che consiglio a tutti quelli che amano le belle storie scritte bene

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Comunque per tutti coloro che hanno bisogno di qualcosa di diverso.

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