
Leggere un buon libro fa bene al corpo e alla mente. Specialmente adesso in questo periodo di stasi, Room21 ha deciso di selezionare per Voi una serie di titoli interessanti per trascorrere il tempo in tranquillità, immergendoci in mondi paralleli e per far viaggiare la nostra mente in luoghi e spazi sconosciuti.
Il libro:
Le sette morti di Evelyn Hardcastle
Edito da Neri Pozza
Pagg. 526
Diciannove anni prima erano tutti presenti al ricevimento in cui un tragico evento – la morte del giovane Thomas Hardcastle – ha segnato la storia della famiglia e della loro residenza, condannando entrambe ad un inesorabile declino. Una maestosa residenza, Blackheath House, pronta ad accogliere gli invitati al ballo in maschera. Tutti sono accorsi attratti dalla singolare circostanza di ritrovarsi di nuovo insieme. L’invito al ballo si rivela un gioco spietato, una trappola inaspettata per i convenuti e specialmente per il protagonista: Aiden Bishop.
Questo libro è, come ha scritto il Financial Times, “qualcosa in cui il lettore non si è mai imbattuto fino ad ora”, un romanzo geniale in cui Agatha Christie incontra Black Mirror.
L’autore
Stuart Turton si è laureato in filosofia, ha lavorato in una libreria di Darwin, insegnato inglese a Shanghai, collaborato per una rivista di tecnologia a Londra, scritto articoli di viaggio a Dubai. Ora è un giornalista freelance e, dopo Le sette morti di Evelyn Hardcastle, il suo primo romanzo, uno dei più acclamati scrittori inglesi.
La scintilla era solo il desiderio di scrivere un mistery stile Agatha Christie che fosse gradevole per il lettore. Volevo scrivere qualcosa che fosse paragonabile al suo lavoro in termini di mistero da svelare, ma che permettesse comunque al lettore di seguire gli indizi, metterli insieme e alla fine risolvere il tutto. Ciò nonostante, ogni volta che provavo a scrivere quel libro, mi sembrava di ottenere una versione pallida della sua storia, non la mia. Per dodici anni, ho cercato di pensare ad un’idea originale – qualcosa per caratterizzare il mio libro – e alla fine ho colto l’idea di fonderlo con lo scambio nei corpi e il viaggio nel tempo. Una volta iniziato questo percorso, tutto un alone filosofico e metafisico ha cominciato a insinuarsi naturalmente nel lavoro. (dall’intervista di Laura Salvadori all’autore).
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