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L’Elisir d’Amore di Donizetti al Castello di Bassano del Grappa per Operaestate

Francesco Brasco - 4 Agosto 2019

Torna la lirica a Operaestate Festival al Teatro del Castello “Tito Gobbi” di Bassano del Grappa: domenica 4 agosto alle ore 21.00, va in scena il melodramma giocoso in due atti di Gaetano Donizetti: L’Elisir d’amore, con l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta dal Maestro Nicola Simoni, la regia di Yamal Das Irmich  e con il Coro Lirico Veneto.
Una nuova co-produzione di Operaestate realizzata in collaborazione con il Comune di Padova.

L’OPERA

L’Elisir d’amore, è un’opera capace di trasformare con agile inventiva la risata in sorriso, fino a un po’ di malinconia. Ma ci pensa il dottor Dulcamara con il suo mirabile specifico e il rincorrersi della celebre cavatina, a riportare l’aria frizzante.

L’incanto della celebre opera si sparge così a piene mani, nel mescolarsi di buffo, di sentimenti e di amori trionfanti.

Definita in partitura melodramma giocoso, L’elisir d’amore rientra a pieno titolo nella tradizione dell’opera comica, anche se in essa trova ampio spazio l’elemento patetico, che raggiunge la sua punta più alta nel brano più noto: la romanza cantata dal protagonista Nemorino, “Una furtiva lagrima”, brano entrato – come del resto l’intera opera – nel cosiddetto repertorio.

LA STORIA DELLA COMPOSIZIONE

L’opera, scritta da Gaetano Donizetti in soli quindici giorni, venne commissionata al compositore bergamasco in tutta fretta da Alessandro Lanari, l’impresario del Teatro della Canobbiana di Milano, dopo il forfait di un altro compositore che doveva scrivergli un’opera nuova per la stagione di primavera 1832.

Donizetti ricorse subito al più celebre librettista dell’epoca, Felice Romani, che scrisse un libretto tratto da Le Philtre di Scribe e già musicato da Daniel Auber.

L’opera andò in scena il 12 maggio 1832 con un enorme successo: alla prima seguirono ben 32 recite. Nonostante la gravosissima pressione riuscì tuttavia a confezionare quello che sarebbe stato – insieme al “Don Pasquale” e alla triade rossiniana formata da “L’Italiana in Algeri”, “Il barbiere di Siviglia” e “La Cenerentola” – uno degli esempi più alti dell’opera comica ottocentesca.

A farlo immediatamente amare dagli appassionati della lirica è in particolare la tipica melodia donizettiana che anche in questo caso accompagna motivi piacevoli che bene mettono in risalto la vena buffa del compositore bergamasco.

L’ALLESTIMENTO A OPERAESTATE

Del tutto originale sarà l’ambientazione della nuova produzione bassanese con la regia affidata al giovane regista Yamal Das Irmich (già apprezzato a Bassano con l’applauditissimo Barbiere 2018). Secondo Yamal infatti, L’elisir è una storia di “dipendenze” Tutti i personaggi ne sono affetti in maniera differente tranne Dulcamara, sovrano dispensatore proprio di dipendenze. Trasportata la vicenda all’oggi, rappresenta le ”fake-news” e la rete onnipresente, dispensatrice di piaceri illusori se mal utilizzata. E i due giovani Adina e Nemorino, nel loro viaggio verso consapevolezza e maturità, riusciranno a sconfiggere insieme il potere seduttivo di Dulcamara…

IL CAST

Nel cast figurano Elbenita Kajtazi, giovanissimo soprano, il tenore Giordano Lucà in quello di Nemorino, mentre l’imbonitore Dulcamara, irresistibile personaggio di ambigua moralità e dispensatore di cialtroneschi filtri magici, sarà interpretato dal baritono Filippo Polinelli. Completano la compagnia di canto Leonardo Lee (Belcore), vincitore dell’ultima edizione del Concorso Lirica Iris Adami Corradetti e Silvia Celadin (Giannetta). Il Coro Lirico Veneto sarà preparato da Stefano Lovato.

In caso di maltempo l’opera sarà allestita al Teatri Remondini.

Per informazioni il sito di OperaEstate Festival

Tag: Bassano del grappa, Opera Estate Festival, Operaestate, Operaestate Festival 2019

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