
Il Comune di Bolzano Vicentino rilancia la mostra dedicata al periodo del sacro dell’artista Ubaldo Oppi che nella cittadina a Est di Vicenza ha affrescato negli ani ’30 la chiesa arcipretale con un ciclo di dipinti di alto valore.
Rilancia la mostra con nuovi disegni ceduti dal figlio dell’artista, e offre una grande lezione in campo di investimenti culturali per il territorio: piccoli passi, piccole spese, ma effetti duraturi nel tempo. E non fiammate da centinaia di migliaia di euro come è avvenuto per la mostra “Ritratto di Donna” a Vicenza, che alla città non ha lasciato un granché se non un bel catalogo.

Dal dicembre scorso nella sala del Consiglio del Municipio di Bolzano Vicentino è allestita la mostra permanente dei grandi disegni serviti per lo studio degli affreschi (e che gli esperti considerano opere a sé stanti di notevole valore tecnico e artistico): sono in tutto 13 disegni “monumentali” perché superano il metro e mezzo per lato (il Cristo è alto addirittura 3 metri) e sono realizzati su cartone con una accuratezza nei particolari delle mani e dei volti formidabile, da grande artista.
Il 16 aprile scorso l’Amministrazione del sindaco Galvan ha deliberato l’acquisto dagli eredi di Oppi di cinque disegni e alcuni bozzetti di dimensioni contenute, ma molto importanti per lo studio dell’opera dell’ultimo periodo artistico del pittore “vicentino”.
Il comune ha deciso l’acquisto delle opere per 7mila euro.
Qualcuno ha storto il naso dicendo: ma proprio in piena epidemia il piccolo comune di Bolzano Vicentino spende soldi per opere d’arte?
L’amministrazione del comune dichiara: “è un investimento minimo che farà da volano per il nostro territorio per un turismo culturale e religioso sul lungo periodo”. E inoltre – aggiungono da Bolzano Vicentino – l’accordo era stato stipulato prima dell’epidemia da Coronavirus con il figlio di Oppi, e non potevamo tirarci indietro.

In questi giorni il disegno di San Filippo, al centro della sala, torna al Museo Chiericati di Vicenza dopo il prestito: un’opera che pare varrebbe sul mercato almeno 20mila euro e che Bolzano Vicentino non poteva permettersi, anche se sarebbe stato coerente mantenerlo in esposizione permanente assieme gli altri disegni degli apostoli in possesso all’amministrazione bolzanina.
La Giunta del sindaco Galvan ha deciso per il ri-allestimento di queste nuove opere acquisite dalla collezione degli eredi di Oppi.
E quindi vista l’interruzione per lockdown da Covid-19 della mostra “Ubaldo Oppi – Il Segno del Sacro – Disegni e affreschi per Bolzano Vicentino” il sindaco Daniele Galvan e il vicesindaco Giovanni Calgaro, con la professoressa Daniela Fracca Sartori e l’assessore alla cultura Marilisa Pettinà hanno ritenuto utile rilanciare la mostra che fa parte di quello che è il museo diffuso di arte sacra di Bolzano Vicentino.
Ci vorranno i tempi tecnici per posizionare adeguatamente anche i 5 disegni e i diversi bozzetti e la sala del consiglio comunale riaprirà al pubblico. Presumibilmente la mostra sarà fruibile nuovamente dopo la quarantena da Coronavirus dal mese di giugno. La data esatta di ripartenza della mostra “Ubaldo Oppi – Il Segno del Sacro” sarà stabilità nei prossimi giorni.

Intanto però il piccolo comune di Bolzano Vicentino con una piccola spesa di 7mila euro ha dimostrato al capoluogo di Vicenza come si possa lavorare a piccoli passi, guardando avanti e rendendo duraturi gli investimenti. E non bruciando centinaia di migliaia di euro pur di far bella figura senza portare benefici importanti al territorio: a Vicenza la bella mostra “Ritratto di Donna” (che doveva sfiorare le 60-70mila presenze, ma ne ha portate solo 26mila) ha lasciato un buco di bilancio di 700mila euro. Per carità, c’è stato il Coronavirus, ma osservatori attenti dicono che avrebbe comunque chiuso con un buco da 300-400mila euro perchP comunque i visitatori non potevano superare le 50mila unità.
Qui non solo gli zeri fanno la differenza, ma anche i benefici sul territorio, e in particolare quelli difficili da quantificare, ovvero quelli a lungo termine.
