
Lo stile che dominò la grafica europea – oltre che l’architettura, l’arte, il design – dagli anni Settanta del XIX secolo al primo decennio del XX secolo fu variamente definito, a seconda dei Paesi e dei significati ad esso attribuiti: Liberty (dal nome della Liberty & Co., casa londinese specializzata dal 1875 nell’importazione di prodotti orientali); Art Nouveau (dal nome della “Maison de l’Art Nouveau”, aperta da Samuel Bing a Parigi); Jugendstil (dalla rivista “Jugend” pubblicata a Monaco di Baviera a partire dal 1896); Modern Style per sottolinearne la novità. Ciascuna di queste definizioni pone l’accento su un particolare aspetto di questa tendenza, la cui peculiarità fu un accentuato naturalismo, che ne fece uno stile tipicamente serpentino, nervoso, vitalistico.
Il Liberty fu lo stile chiamato a interpretare, nella società occidentale, la nuova cultura industriale e urbana in rapida ascesa a partire dalla seconda metà del XIX secolo. Perciò la sua grafica dedicata alla produzione di manifesti, riviste e libri assunse subito il carattere di mezzo di comunicazione di massa, sia perchè i messaggi ad essa affidati erano diretti ad un pubblico sempre più vasto, sia perchè le nuove tecniche di stampa ne consentivano ormai la più ampia diffusione.
Fu quindi grazie alla grafica, più che all’architettura e al design, che il Liberty rimase per diversi decenni il modello dominante nella vita quotidiana in Europa e negli Usa. I suoi caratteri compositivi, la sua struttura visiva, le sue figurazioni divennero in tal modo un linguaggio di massa che la nuovissima arte moderna, il cinema, contribuì a diffondere.