
La Belle Epoque. Illustri persuasioni. Capolavori pubblicitari dalla Collezione Salce.
Dal 27 maggio al 2 luglio, Museo Nazionale Collezione Salce, Treviso.
Il museo di San Gaetano a Treviso – un complesso di quattro piani con superfici espositive ideate per materiali grafici – diventa il museo Nazionale Colleziona Salce, dove, per la prima volta, saranno riunite le raccolte di arti grafiche pubblicitarie di Nando Salce, trevigiano, che in vita ha accumulato con l’aiuto della moglie Regina Gregory, la bellezza di 24.580 manifesti della Belle Epoque fino al 1962, anno della sua morte.
A 55 anni dal lascito il progetto inaugurale intende proporre un campionario di eccellenze della collezione, connotandone in modo spettacolare la rinnovata e permanente esposizione in Treviso. Dal 27 maggio prenderà inizio quindi un percorso, diviso in tre momenti organizzati per cronologia: 1. La Belle Epoque; 2. Tra le due Guerre; 3. Dal Secondo Dopoguerra al 1962. Saranno circa 300 i pezzi selezionati dalla Collezione Salce e proposti dalla visione del pubblico in una sorta di antologia della grafica pubblicitaria. Si inizia dunque il 27 maggio con il primo evento legato alla Belle Epoque, dove verranno ritrovati i fasti di un momento storico tra i più vivaci e innovativi dell’epoca moderna, caratterizzato da grandi trasformazioni sia sociali che urbanistiche: le Esposizioni Universali, l’architettura del ferro e del vetro, la bicicletta e l’automobile, la luce elettrica, la moda per tutti, i cabaret, l’assenzio e lo champagne. Un’epoca che, nonostante le oggettive disuguaglianze e povertà, divenne il simbolo di un’esuberante gioia di vivere, scintillante di luci. Un’epoca che, come noto, rappresentò anche l’età dell’oro del cartellonismo, di quelle grandi immagini colorate che tappezzarono i muri delle città.
Con l’intento di rinnovare il coinvolgimento fisico dello spettatore davanti ai grandi cartelloni da strada, la mostra di apertura del Museo Nazionale Salce proporrà le pattinatrici di Jules Chèret, le ballerine di Leonetto Cappiello, le preziose figure di Alfonse Mucha, le dame alla moda di Terzi, di Villa, di Mazza. Ma illustrerà anche quella vita tutti italiana al cartellonismo nella uqale i decori floreali e i linearismi a colpo di frusta convivono con figure accademiche di classica memoria, come nel giovane Marcello Dudovich, in Leopoldo Metlicovts o in Giovanni Maria Mataloni, autori di quell’Incandescenza Auer che fu il primo celeberrimo acquisto di Salce. Non mancherà anche il più austero, raffinatissimo, linguaggio germanico, coi capolavori della Secessione Viennese, da Kolo Moser ad Aldred Roller, e con le declinazioni italiane di Magrini, Anichini, Bonazza. Per la prima volta, infine, i manifesti di grande dimensione saranno affiancati da materiali diversi presenti in Collezione, come calendari, locandine, latte serigrafate; e sarà proposta una selezione di foto storiche attraverso la quale ricostruire i fasti di un’epoca indimenticata e tuttora seducente.
I successivi appuntamenti saranno dal 14 luglio al 15 ottobre 2017 “Tra le due Guerre” e dal 27 ottobre 2017 al 21 gennaio 2018 “Dal Secondo Dopoguerra”.