
Kekova, chiamata anche Caravola, è un’isola turca posta a sud del villaggio di Kalekòy (chiamato localmente kale, l’antica Simena). Kekova copre un’area di 4.5 Km quadrati e non è abitata. E’ interessante dal punto di vista archeologico poichè sul lato settentrionale dell’isola vi sono le rovine parzialmente sommerse di Apollonia o Dolchiste/Dolikisthe, denominata anche Licia, un’antica città distrutta da un terremoto durante il II secolo d. C. Ricostruita e ancora fiorente durante l’età bizantina, essa venne poi definitivamente abbandonata a causa delle incursioni arabe. In tempi antichi, Licia era un piccolo villaggio di pescatori, poi avamposto dei Cavalieri di Rodi. Parte dell’antica città si trova sulla terraferma ed è ancora oggi frequentata solo da pescatori. Ma il mix di storia antica, medievale e moderna rende Kalekòy (il nome moderno di Licia) uno dei luoghi più visitati della Turchia.
Oggi si possono ancora ammirare il castello dei Cavalieri di Rodi e la necropoli di Licia che si affaccia sul mare, circondata da ulivi secolari. Poco più di in là una scalinata scende direttamente in acqua, collegando la terraferma alle rovine sommerse, che comprendono la città di Aperlae e un castello. A Kalekòy si trovano pensioni e ristoranti di pesce che servono il pescato giornaliero e piatti tradizionali della cucina nazionale. L’accesso al villaggio è possibile solo via mare. Sul versante opposto, Tersane (nome che significa “bacino”, derivante dal fatto che la sua baia era sede dell’antica città di Xera e di un bacino) è riconoscibile dai resti di una chiesa bizantina. Ucagiz (l’antica Teimioussa) si trova invece a 1 Km da Kalekòy, a nord di una piccola baia con il medesimo nome ove si trovano le rovine della città antica. Vi si trovano piccoli hotel, ristoranti ed un porticciolo. Il nome del villaggio significa “tre bocche” per le sue tre uscite verso il mare aperto. Entrambi i paesi sono mete popolari delle “Mavi Cruises” (crociere blu) lungo la “Costa Turchese” della Licia. La regione di Kekova è stata dichiarata area protetta nel 1990 dal Ministero Turco per l’Ambiente e le Foreste: tutti i tipi di immersioni (con o senza respiratore) ed anche la semplice balneazione sono soggette a permessi speciali dagli uffici governativi; negli ultimi anni tuttavia la proibizione è stata allentata, fatta eccezione per l’area della “città sommersa”, tuttora sottoposto a vincolo.