
La primavera veneta è tutto un fiorire di mostre. Dal 10 marzo, ad esempio, a Venezia l’Appartamento del Doge a Palazzo Ducale ospita la mostra “John Ruskin. Le pietre di Venezia”, voluta da Gabriella Belli quale tributo alla conoscenza e al mito di Venezia e curata da Anna Ottavi Cavina.
Per la prima volta in Italia un’antologica sull’inglese John Ruskin, scrittore, pittore, critico d’arte e infine cantore della città lagunare, tanto da dedicarle la sua opera letteraria più “Le pietre di Venezia” che rappresenta uno studio della sua architettura descritta nei particolari più minuti, in un inno alla bellezza e all’unicità, ma anche alla fragilità di Venezia. Vissuto alla fine dell’800 (morto infatti nel 1900) Ruskin sottolineò l’urgenza di proteggere e salvaguardare la città lagunare perché della sua unicità potessero godere anche le generazioni future. Questa mostra ha un doppio, prezioso, pregio: da una parte quello di richiamare l’attenzione sulla necessità di curare e rispettare Venezia, città metropolitana, dall’altra quello di dialogare con altre importanti istituzioni per condividere straordinarie opere d’arte provenienti da tutto il mondo e far percepire ai visitatori, in particolare al pubblico giovane, come questo patrimonio appartenga a tutti i cittadini. Inoltre, è stata anche l’occasione per ripensare in maniera più organica e funzionale il Museo dell’Opera di Palazzo Ducale, da cui parte il percorso espositivo e dove dove sono conservati i capitelli originali e alcune delle sculture del Palazzo Ducale sulle quali Ruskin si soffermò con più attenzione e che riprodusse in vari modi: taccuini, acquarelli, rilievi architettonici, calchi in gesso, albumine, platinotipi. Nell’esposizione, che rimarrà aperta fino al 10 giugno, sono oltre 100 le opere di Ruskin presentate. Si tratta eccezionalmente di prestiti tutti internazionali considerato che i musei italiani non custodiscono suoi lavori. La Venezia di Ruskin è paradigma, scoperta, ossessione; città per lui da amare per l’assoluta bellezza e da odiare per il suo decadimento, in uno stringente rapporto tra architettura e società civile; Venezia da cantare e da salvare. Un legame fra artista e città che sarà esaminato e approfondito anche nel convegno dedicato “John Ruskin e Venezia” che si terrà giovedì 22 marzo al Museo Correr.