
Grazie ad una ricostruzione messa a punto dal giornalista e scrittore Antonio Di Lorenzo e dal pittore Galliano Rosset riusciamo ad avere un’immagine della vera Giulietta, ovvero Lucina Savorgnan, seconda cugina di Luigi Da Porto, di cui il guerriero e letterato vicentino si innamorò perdutamente a 25 anni (lei ne aveva appena 18). E’ un vero e proprio “scoop”.

La medaglia da cui è stato ricostruito il volto di Lucina Savorgnan, la Giulietta di Luigi Da Porto. Unico documento esistente con la riproduzione del volto dell’amata di Luigi Da Porto.
Oramai gli studiosi sono concordi: la “Historia novellamente ritrovata di due nobili amanti “ ispirò William Shakespeare per il dramma di Giulietta e Romeo e fu scritta da Luigi Da Porto, nobile vicentino vissuto dal 1485 al 1529 tra la villa di Montorso e la casa di Contrà Porti nella città del Palladio. La stesura della novella avvenne tra il 1512 e il 1524, ma venne pubblicata per ragioni personali dopo la morte dell’autore.
Da Porto tentò di mascherare la storia autobiografica che si svolse a Udine ambientandola a Verona e diede alle due fazioni dei Savorgnan i nomi di Montecchi e Capuleti.

Il volto di Lucina Savorgnan all’età di 40 anni circa secondo il pittore Galliano Rosset
Luigi scrisse la novella per esorcizzare il suo amore impossibile verso la lontana parente Lucina Savorgnan, della quale si innamorò perdutamente durante un ballo a Udine in cui partecipò in incognito (probabilmente in maschera).
Siamo nel 1511 e il giorno dopo si svolse un terribile fatto di sangue: una resa dei conti tra i due rami della famiglia Savorgnan. Era il 27 febbraio 1511 il giorno della strage del “sioba graso” (giovedì grasso).
Luigi Da Porto era parente dei Savorgnan “del Torre” e lo zio Antonio Savorgnan era il governatore del Friuli per conto di Venezia. Da Porto era un suo “graduato”. Mentre Lucina era sotto tutela dello zio Girolamo Savorgnan del casato “del Monte”, filo imperiale e nemico di Antonio (pur essendo i due secondi cugini). Quel giorno i filo veneziani volevano dare una lezione ai filo imperiali, non a parole ma “passandoli a fil di spada”: e ne fecero di cotte e di crude. Alla sera non c’era via di Udine che non presentasse una pozza di sangue.

La sala di palazzo Cordellina dove si è svolta la conferenza con scoop
Luigi (Romeo) e Lucina (Giulietta) appartenevano quindi a due famiglie in lotta per il potere nelle terre friulane di allora: il loro amore, e un eventuale legame, sarebbero stati davvero difficili. Poi nel giugno dello stesso anno Da Porto venne ferito gravemente in battaglia e rimase semiparalizzato (una volta guarito si muoveva a fatica con un bastone): a questo punto un eventuale legame divenne impossibile. Lucina alla fine sposò nel 1517 un esponente del casato rivale Francesco Savorgnan compagno di “partito” di Da Porto. Il matrimonio fu imposto dal Doge, per riappacificare le due fazioni e porre fine alla faida familiare.
Luigi però soffrì molto e cercò di superare la difficoltà scrivendo.
Perché Lucina diventò Giulietta? Probabilmente perché la sorella maggiore si chiamava Giulia, pertanto alla minore, essendo più piccola, si applicò il diminutivo.

William Shakespeare, attore e drammaturgo
Antonio Di Lorenzo ha titolato la sua conferenza alla biblioteca Bertoliana del 1° ottobre 2020 “Le quinte vicentine di Shakespeare” che non si fermano alla storia dei due “amanti veronesi”: secondo alcuni studiosi contemporanei (tra cui il giornalista e letterato berico Antonio Stefani) il drammaturgo inglese ha tratto ispirazione per personaggi e scene della “Tempesta” ispirandosi al diario di Antonio Pigafetta, in particolare alle pagine relative alla Terra del Fuoco.
E ancora: per “Antonio e Cleopatra”, altra tragedia, Shakespeare prese spunto da un libretto scritto da un abate originario del Basso vicentino che visse poi a Venezia: don Celso Pistorelli.
Insomma il celebre bardo inglese per il suo sublime lavoro nel teatro elisabettiano, trasse ispirazione a piene mani da fonti vicentine e venete.
Nell’immagine di copertina il tragico finale del film di Franco Zeffirelli “Romeo e Giulietta” (1968) con una giovanissima Olivia Hussey (Giulietta) e Leonard Whiting (Romeo). La Hussey nel film aveva 15 anni, tre anni in meno di Lucina Savorgnan amata da Luigi Da Porto.