
Esistono ancora i costruttori di pianoforti, anche in Veneto. Un lavoro artigianale ma realizzato con alta tecnologia e design ricercatissimo. Zanta Pianoforti (piccola azienda di Camponogara) ha festeggiato i suoi 40 anni di lavoro presentando ufficialmente al grande pubblico il pianoforte ZB200 per cui ha ricevuto la menzione d’onore al Premio Compasso d’oro ADI 2018, il riconoscimento più prestigioso e antico al mondo per il design.
Il pianoforte mezza coda con le performance di un gran coda è nato dalla sfida lanciata dall’architetto e designer veneziano Enzo Berti e raccolta con coraggio da Silvano Zanta.
“Vedo di fronte a me una piccola impresa artigiana, Zanta Pianoforti – ha affermato in occasione della presentazione a palazzo Labia (sede della Rai a Venezia) Alberto Bassi, direttore del corso di Interior Design dello IUAV di Venezia – capace di stare in un’idea di mercato globale senza rinunciare a se stessa. Vedo anche un forte contributo che il design italiano ha dato a questo tipo di impresa rielaborando un prodotto di difficile riprogettazione, quale è uno strumento musicale”.
IL NUOVO PIANOFORTE
Battezzato ZB200 (Z di Zanta, B di Berti, il 200 a segnalare la lunghezza tradizionale dello strumento in centimetri) il manufatto è una nuova concezione di pianoforte, perché non presenta l’ansa laterale come tutti i pianoforti a coda e, per questo motivo, è stato ridisegnato completamente per sembrare un corpo unico, senza interruzioni tra tastiera e coperchio, con il telaio interno in ghisa, la posizione delle corde ripensata in funzione delle nuove forme e la cassa armonica ampliata per ottenere una risonanza maggiore. In soli due metri il pianoforte ha, così, un suono proprio e amplificato rispetto agli altri pianoforti a mezza coda.
LA PROVOCAZIONE

Silvano Zanta, costruttore di pianoforti
“Perché il pianoforte, da quando è nato, è rimasto sempre tale e quale? Perché non rimetterlo in discussione?”, domande retoriche poste nel suo intervento dall’architetto e designer Enzo Berti che ha poi proseguito raccontando come è andata: “Da queste provocazioni io e Silvano Zanta abbiamo ripensato uno strumento musicale storico. Un’operazione davvero unica e singolare. Per me una vera e propria scommessa, in un campo quello della musica fatto di valori assoluti e universali”.
Verranno realizzati a mano 99 pezzi (tutti numerati) in 4 colori: i classici nero e bianco, ma anche il grigio quarzo opaco e il blu cobalto.
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(in collaborazione con l’ufficio stampa e comunicazione di Zanta Pianoforti)