
In questi ultimi tempi l’oro è protagonista delle pagine dei giornali. Vuoi per la manifestazione d’eccellenza, VicenzaOro January che IEG-International Exhibition Group organizza alla Fiera di Vicenza in questi giorni, e vuoi per la ridda di voci che si è scatenata sulle monete virtuali come Bitcoin, Ether o Ripple.
L’oro ne esce rafforzato. Non solo come immagine, ma anche come reale punto di riferimento e di investimento per consumatori e tecnici. L’analisi è frutto del lavoro e dell’esperienza di Salvatore Rossi, direttore generale della Banca d’Italia e presidente dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni-Ivass. Attraverso le pagine del libro appena scritto – Oro(Il Mulino editore) – il banchiere attraversa i secoli di storia dell’uomo e del significato che il giallo metallo ha acquisito e consolidato nel corso dei secoli. L’oro è sempre il numero uno perché dà fiducia. Incorruttibile ed eterno, è la più preziosa e insostituibile merce di scambio a livello planetario. Dell’oro non sanno fare a meno i risparmiatori, disorientati dall’andamento dei mercati. Ma non riescono a farne a meno neanche le banche centrali, che sull’oro fondano la credibilità dei propri capitali. Per esempio, la Banca d’Italia è il quarto detentore al mondo di riserve auree, dopo la Federal Reserve statunitense, la Bundensbank tedesca e il Fondo monetario internazionale.