
Venerdì 31 gennaio 2020 al Teatro Comunale di Vicenza in prima regionale e in esclusiva per il Veneto va in scena “Venezuela”, l’ultima creazione (2017) del coreografo israeliano Ohad Naharin per la Batsheva Dance Company con la colonna sonora di Maxim Waratt, il disegno luci di Avi Yona Bueno (Bambi), la consulenza musicale di Nadav Barnea, i costumi di Eri Nakamura,
La Batsheva è per la prima volta sul palcoscenico del Comunale di Vicenza per la stagione Vicenza Danza. Si tratta di una delle compagnie di danza contemporanea più famose ed acclamate al mondo e Ohad Naharin, che è stato il direttore artistico per quasi 30 anni della compagnia (ha lasciato l’ensemble nel 2018, rimanendo però coreografo residente), è uno degli artisti israeliani più eclettici e interessanti degli ultimi decenni.
Per lo spettacolo, una performance sorprendente, fisicamente molto impegnativa, un viaggio affascinante nella creatività che il movimento coreografico riesce generare (in data unica al TCVI) i biglietti sono esauriti.
L’INCONTRO CON LA DANZA: OSPITE ORA BRAFMAN
Prima dello spettacolo, come di consuetudine, ci sarà l’Incontro con la Danza al Ridotto, venerdì 31 gennaio 2020 alle 20.00, condotto da Francesca Pedroni, giornalista, critico di danza (Danza&Danza), autrice e regista, che intervisterà Ora Brafman critico di danza del Jerusalem Post sulle nuove tendenze della danza contemporanea israeliana, tra le più dinamiche e creative a livello mondiale.
Nel pomeriggio, alle 17.30 in Sala Stucchi di Palazzo Trissino, si svolgerà un Focus su danza contemporanea e cultura ebraica, evento moderato da Francesca Pedroni, con la partecipazione di Ora Brafman, inserito nella programmazione della Giornata della Memoria promossa dal Comune di Vicenza; l’incontro di approfondimento vedrà gli interventi dell’Assessore alla Cultura del Comune di Vicenza, Simona Siotto, di Paolo Navarro Dina, rappresentante della Comunità ebraica di Venezia e di Michèle Seguev, addetta culturale dell’Ambasciata d’Israele a Roma.
LA COMPAGNIA BATSHEVA
Fondata dalla baronessa Batsheva de Rothschild nel 1964 e affidata Martha Graham per la supervisione artistica, la Batsheva Dance Company è diventata una delle compagnie più rappresentative della danza israeliana contemporanea, proprio sotto la guida di Ohad Naharin (dal 1990), trasformandosi grazie al metodo Gaga da lui creato in un vero e proprio fenomeno cult.
Il Gaga è un innovativo linguaggio del movimento grazie al quale il coreografo ha arricchito la sua straordinaria invenzione e rivoluzionato il training quotidiano della compagnia; il metodo si è diffuso nel mondo come una pratica utilizzata sia da danzatori professionisti che a livello amatoriale. Tutti i lavori di Naharin si caratterizzano per il vitalismo dei danzatori, che sovente partecipano a pieno titolo alla creazione artistica.
IL COREOGRAFO OHAD NAHARIN
Fascinoso e carismatico Ohan Naharin – lanciato sulla scena internazionale da Jiri Kylian, coreografo direttore artistico del Nederlands Dans Theater per lunghi anni – ha maturato la sua personalissima poetica proprio con la Batsheva Dance Company, proponendo con le sue originali creazioni un linguaggio del corpo sempre più specifico e unico, una sorta di corrispondenza corpo-mente istintiva, immediata e dalla forte valenza emozionale.
”Da qui l’unicità dell’ensemble, letteralmente forgiato dall’autore: una unicità che si esalta nell’apparente facilità con cui il movimento scorre e dilaga dal corpo nello spazio, controlla e libera l’energia, domina la tecnica con rigore accademico e poi fa esplodere la dinamica”, come spiega Silvia Poletti nelle sue note allo spettacolo.
Teaser VENEZUELA — Batsheva from INTERNATIONAL MUSIC AND ARTS on Vimeo.
LO SPETTACOLO “VENEZUELA”
In “Venezuela” (il nome della creazione non propone nessun rimando al paese sudamericano, è pura casualità) è lo sguardo inclusivo dello spettatore a fare la differenza; negli 80 minuti dello spettacolo, la stessa coreografia viene rappresentata due volte, con luci differenti, con musiche diverse. con i danzatori elegantemente avvolti nei costumi total black di Eri Nakamura.
La prima performance è più tranquilla e a tratti malinconica, la seconda più forte e a tratti travolgente; gli spettatori percepiscono ondate di movimento, di corpi che si impongono sulla scena, ora muovendosi in massa, ora restando immobili; l’interpretazione dei danzatori, su temi musicali diversissimi, dal canto gregoriano al rap, fa la differenza, e diventa una storia proprio grazie alla capacità di “raccontare” generata dal movimento dei loro corpi.
Quasi a dire che la danza è un momento di condivisione unico e irripetibile, in cui il creatore e i danzatori riescono a portare gli spettatori “dentro l’opera” per condividerne il significato.
“Venezuela” ha ottenuto Grand prize 2019 della critica francese come migliore performance di danza.
I DANZATORI SUL PALCO
I 18 danzatori in scena a Vicenza sono: Etay Axelroad, Billy Barry, Yael Ben Ezer, Matan Cohen, Ben Green, Chiaki Horita, Chunwoong Kim, Shir Levi, Ohad Mazor, Eri Nakamura, Igor Ptashenchuk, Nitzan Ressler, Yoni (Yonatan) Simon, Kyle Scheurich, Maayan Sheynfeld, Hani Sirkis, Amalia Smith, Imre Van Opstal.