
Il Nabucco (o Nabucodonosor) di Giuseppe Verdi è tra le opere più rappresentate al festival lirico estivo dell’Arena di Verona dopo Aida e Carmen. Nel dopoguerra inaugurò la stagione lirica al Teatro La Scala di Milano negli anni 1946, 1966 e 1986.
Oggi compie 178 anni e fu la terza opera lirica di Giuseppe Verdi, quella che ne decretò il grande successo di pubblico. Fu rappresentata per la prima volta alla Scala di Milano il 9 marzo del 1842 alla presenza addirittura di Gaetano Donizetti.
EBREI IN BABILONIA COME I LOMBARDO VENETI SOTTO L’AUSTRIA
Il Nabucco, è stata spesso letta come l’opera più risorgimentale di Verdi, poiché gli spettatori italiani dell’epoca potevano riconoscere la loro condizione politica in quella degli ebrei soggetti al dominio babilonese.
Negli anni Duemila invece venne considerata un’opera in grado di interpretare la volontà di autonomia e di indipendenza del Nord e della Padania.
Questo tipo di lettura è incentrata soprattutto sul famosissimo coro Va’ pensiero, intonato appunto dal popolo ebraico.
Il resto del dramma è invece incentrato sulle figure drammatiche del re di Babilonia Nabucodonosor e della sua presunta figlia Abigaille.
Occorre inoltre ricordare che il librettista Temistocle Solera aderì alla battaglia risorgimentale da posizioni neoguelfe, circostanza che giustificherebbe la collocazione di un’autorità di tipo religioso, l’inflessibile pontefice Zaccaria, a capo della fazione ebraica.
Una prospettiva non condivisa da Verdi, la cui simpatia e il cui interesse di drammaturgo vanno soprattutto verso le figure più complesse e tormentate del tiranno babilonese e di Abigaille.
IN VIDEO IL “VA’ PENSIERO” DELLA FENICE DI VENEZIA
VA’ PENSIERO SULL’ALI DORATE: IL TESTO
Va’ pensiero sull’ali doratE
Va’ ti posa sui clivi, sui colli,
Ove olezzano trepide e molli
L’aure dolci del suolo natal!
Del Giordano le rive saluta,
Di Sionne le torri atterrate…
Oh, mia patria sì bella e perduta!
Oh, membranza sì cara e fatal!
Arpa d’or dei fatidici vati
Perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto raccendi,
Ci favella del tempo che fu!
O simile di Solima ai fati
Traggi un suono di crudo lamento,
O t’ispiri il Signore un concento
Che ne infonda al patire virtù!
Che ne infonda al patire
Al patire virtù,
Che ne infonda al patire
Al patire virtù!
Al patire virtù!
PER APPROFONDIRE
Dal 4 luglio 2020 tre date all’Arena di Verona: il sito dell’Ente lirico