
Alzi la mano chi non ha mai giocato in vita sua con i Lego. Non vediamo mani alzate: infatti tutti prima o poi hanno toccato, maneggiato e usato per giocare e costruire i mitici mattoncini.
Giocattolo del secolo, secondo Fortune, il 28 gennaio ha compiuto 60 anni: di giochi, di invenzioni e di svago.Per milioni di bambini (e anche adulti, diciamocelo). Il nome viene coniato da un falegname danese, Ole Kirk Kristiansen già nel 1934, come crasi delle parole danesi “leg godt”(gioca bene), dato a piccoli veicoli in miniatura che aveva creato nella sua fabbrica. Nel 1949 i Lego dal legno passano alla plastica. Si inizia a produrre gli Automatic Binding Bricks in acetato di cellulosa e venduti in scatole di cartone con annesse le istruzioni di montaggio. La svolta avviene però quando la Lego nel 1958 registra il suo brevetto dopo aver introdotto un’importante modifica e cioè la realizzazione dei sistemi di impilamento e di miglior aggancio: un cilindretto cavo da una parte e dall’altra il bottoncino corrispondente. Il resto è storia. Ogni anno vengono prodotti circa 20 miliardi di mattoncini, ovvero circa 2,3 milioni all’ora. Per la produzione vengono usati oltre 60 colori. Nel 2004 per la prima volta vengono introdotti sul mercato minifigures con colore della pelle diverso dal giallo, più simile al tono naturale. Sei mattoncini “2×4” possono essere combinati in più di 915 milioni di modi possibili. Infine, sul sito di aste online Catawiki, nel febbraio 2017, è stato venduto il mattoncino Lego più costoso del mondo. Non è in plastica, ma in oro 14 carati, battuto al prezzo di circa 19.000 euro, quando il valore dell’oro era stato stimato a soli 2.000 euro.