
Al Museo del Gioiello di Vicenza, situato negli spazi sotto la Basilica Palladiana, è prevista un’importante retrospettiva dei gioielli realizzati da Giò Pomodoro.
L’omaggio al Maestro, nato ad Orciano nel 1930 e morto a Milano nel 2002, avviene a 16 anni dalla sua scomparsa. Pomodoro, orafo, incisore, scultore e scenografo riceve il tributo di grande scultore e ideatore del concetto di “gioiello d’artista”, inteso come opera d’arte in sé, compiuta e completa e alla successiva codificazione di tale fenomeno critico nell’Italia del Secondo Dopoguerra. Il percorso espositivo presenta un’accurata selezione di gioielli, oltre sessanta opere che coprono un arco temporale di quasi mezzo secolo. Un racconto che si snoda a partire dai primi anni ‘50, testimoniando il passaggio dal figurativo all’Informale, sino ai gioielli in lamina d’oro puro sbalzato e fusione nell’osso di seppia. Si passa al geometrismo degli anni ‘70, dove all’elemento meccanico si affianca uno spiccato uso di smalti colorati (inclusi gli esemplari esposti al Guggenheim di New York nel 1994 nell’ambito della mostra The Italian Metamorphosis, 1943–1968), per giungere alla estrosità figurale degli esemplari degli anni ’80, ai gioielli seriali, ai prototipi e alle nuove sperimentazioni degli anni ‘90 sulle pietre dure. La mostra “I gioielli di Gio’ Pomodoro: il segno e l’ornamento”, curata da Paola Stroppiana, sarà visitabile dal 22 marzo al 2 settembre 2018 e presenta un’ampia selezione della produzione artistica del maestro: tra le opere esposte moltissimi gioielli provenienti da collezioni private raramente accessibili al pubblico.