
Parte dalla Lapponia svedese la nuova tendenza in fatto di hotellerie: una spa con vista sull’acqua e sull’aurora boreale. Si presenta come un groviglio di tronchi sulla sponda del fiume Lule, nella Lapponia svedese ad un passo dal Circolo Polare Artico l’Arctic Bath, la struttura aperta da metà anno e che punta a spingere il concetto di hotel galleggiante oltre gli schemi attuali.
Arctic Bath si basa su di un concetto completamente nuovo rispetto ai canoni classici che hanno visto finora vecchie navi o zattere attrezzate ad hotel. Arctic è un progetto totalmente nuovo che coniuga il design e l’ecosostenibilità per un albergo che nasce proprio per vivere a contatto con la natura in maniera totale. Il progetto porta la firma dello stesso team di architetti diventato famoso per aver ideato i Tree Hotels di Harads (sempre in Svezia), un complesso di camere collocate sugli alberi di una foresta secolare. L’Arctic non rinuncia al comfort: sei camere doppie che corrono lungo il perimetro della chiatta (di circa 500 mq) che sostiene la struttura e collegata alla terraferma da una passerella in legno, raccolte intorno ad uno spazio vuoto al centro, dal quale godersi l’aurora boreale. Poi c’è uno spazio comune che comprende la reception, una lounge, la Spa e il ristorante. L’Arctic Bath al centro non ha né tetto né copertura. Vista la vicinanza con il Polo Nord, il cielo stellato è senz’altro il miglior soffitto possibile! L’hotel svedese, comunque, non è il solo. Le grandi capitali sono terreno fertile per questo tipo di accoglienza. Ovunque ci sia un grosso corso d’acqua che attraversa la città è quasi scontato che possa essere usato come attracco per camere e servizi. Ricordiamo Amsterdam, dove l’Alstel Botel fa parte ormai del panorama, o Basilea, dove le barche ospitano centinaia di operatori durante la fiera internazionale orafa. Ma poi Rotterdam e Londra i cui docks ospitano almeno un paio di “botel”. Ancora Parigi, Budapest e soprattutto Praga. Infine anche Lugano, dove da poco è stato inaugurato il Botel 2.0 a Porto Ceresio. Solo per parlare dell’Europa. Il trend si estende poi in California (ancorata a Long Beach c’è la mitica Queen Mary) o in India, Giappone e Dubai.