
Qual è il ruolo dell’arte e dell’artista oggi? Una risposta può venire proprio da Freaks of Nature, nome d’arte di Federica Agnoletto, che semina petali colorati in giro per le città di Vicenza, Bassano del Grappa e Padova e così lancia un messaggio a favore della Natura …
CHI E’
Freaks Of Nature è un’artista che dal 2008 infonde il suo concetto di natura invasiva su oggetti, tele, strade, palazzi.
Lo fa dipingendo in atelier o ricoprendo ecomostri con la stessa rabbia, ironia e urgenza, perché è proprio quest’ultima a spingerla.
IL MESSAGGIO
L’urgenza di esprimersi nel quotidiano in cui tutti siamo immersi, sia esso una borsa o un grattacielo, dicendo a pennellate “io non ci sto! La natura non ci sta!!” e come suo portavoce la celebra con tratti potenti a rullo, con colori rigogliosi da tessuto, omaggiandone l’eterna ciclicità con un’arte fatta di forza simmetrica che rifugge il blando paesaggismo a favore di un segno scarno e primitivo.
Il messaggio è chiaro: ecco che cosa avrebbe fatto la natura se fosse stata libera di agire.
I RIFLETTORI SULL’INCURIA E L’ABBANDONO URBANO
Conseguenza inevitabile di questo sentimento diventa “il movimento”, l’azione di puntare i riflettori sull’incuria e l’abbandono urbano. Da qui nasce la necessità del progetto Freaks Against The Machine.
Una vera e propria unità artistica che colpisce dove deve, dove è necessario: si tratti di un ecomostro nel centro delle nostre città (Borgo Berga), o la perla nascosta dal brutto nel punto cieco del nostro sentire (Ponte di Bassano).
Tutto questo verrà valorizzato con il paradosso della totale copertura con mastodontiche tele e fiumi di colori.
Ogni opera è progettata e creata in base alle condizioni dell’edificio su cui viene montata.
E’ sempre removibile e non ha nessun impatto sulla struttura ospitante. Dietro ad essa ci sono mesi di duro lavoro, studio, prove. Centinaia di metri di tessuto, di chili di colore, di imprevisti cui far fronte.
IL GRUPPO DI LAVORO
Ma soprattutto c’è la creazione di un gruppo di lavoro, un’amalgama di persone, teste e attitudini diverse, ma unite in un comune sentire, un vero e proprio slancio artistico condiviso, che trascende le differenti derivazioni sociali, professionali ed anagrafiche.
Ogni installazione non viene concepita come singola e finita, ma come concetto che si espande, servendosi di muri, oggetti, eventi e qualsiasi altro mezzo espressivo.
Le persone che collaborano alla realizzazione del progetto diventano esse stesse vettori dell’atto artistico, portandone addosso forma ed esperienza.