
E’ mancato poco più di un anno fa, il 30 marzo 2018, il cavaliere del lavoro Giovanni Bergozza, classe 1936, nato a Sant’Agostino (Arcugnano) e fondatore della Bergi Spa di Arzignano (Vicenza), azienda metalmeccanica in crescita che produce macchine per la concia e il tessile, oggi in mano ai figli. Un esempio di passaggio generazionale riuscito e iniziato nel 2014. E questo perché Giovanni nei suoi 81 anni di vita ha sempre creduto che il lavoro onesto fosse il modo migliore per nobilitare l’uomo.

Una delle ultime foto del cavalier Giovanni vicino ad un prodotto della Bergi Spa
Una filosofia di vita che assieme a tanti valori che appartengono alle nostre genti venete e italiche ha trasmesso alla seconda generazione: Mauro (presidente), Alberto (responsabile area produzione) e Federico (responsabile area post vendita e assistenza). E ci è riuscito: primo di 5 figli con il padre che era andato a lavorare in Africa, ha cominciato subito come ragazzo di bottega nelle officine post belliche della città dopo il diploma di quinta elementare: era il 1948. Già all’epoca aveva capito che l’istruzione era importante, per “saper fare”, e di sera dopo una giornata di lavoro trovava il tempo e soprattutto la voglia (con determinazione) di frequentare la Scuola d’Arte e Mestieri, fucina di tante maestranze che hanno contribuito a far diventare Vicenza una delle province italiane più produttive a livello manifatturiero. Giovanni frequentò la scuola serale fino a 17 anni.
Diverse poi le esperienze di lavoro per giungere a 24 anni con un impiego più stabile alle Officine Pellizzari di Arzignano. Qui si trasferì da Vicenza e conobbe Lucia Capitanio, sua moglie dal 1962.

Giovanni Bergozza con la moglie Lucia e il figlio Mauro alla fine degli anni ’60
Giovanni in quegli anni di boom economico capì che era possibile fare di più e meglio: per questo gli balenò in testa l’idea di mettere in piedi una sua attività. Ecco che nel 1963 assieme ad un socio, che aveva già un tornio in una piccola officina di fortuna (oggi diremmo un garage), si mise a lavorare per conto terzi. Ovviamente dopo le otto ore fatte alla Pellizzari.
La “fame” di crescere e la “follia dell’incoscienza” (che motivarono anche Steve Jobs) lo spinsero a decidere di mollare il lavoro sicuro e buttarsi nell’avventura imprenditoriale: forte comunque della crescita delle commesse in quell’attività dopolavoristica.
Nel 1965 l’ulteriore salto di qualità: la realizzazione del primo progetto delle Officine OFB: col socio decisero di progettare e realizzare la prima macchina in continuo per spruzzare e tamponare il colore su rulli di velluto.
Il prodotto ebbe un grande successo: non esisteva nulla di simile sul mercato italiano e secondariamente in quel momento il settore conciario nel Belpaese era in forte crescita.

Un’immagine dell’azienda negli anni ’70
All’inizio degli anni ’70 l’azienda realizzò la prima stiratrice italiana in continuo da 3 metri. Nel 1974 fu sviluppata la smerigliatrice da 1800 millimetri a spalla aperta, che offrì all’industria conciaria di lavorare le pelli bovine intere. Anche qui grande successo commerciale e nascita della nuova azienda Bergi Spa. Negli anni ’80 le due aziende vennero riunite in un’unica realtà: Officine Meccaniche Bergi OFB. A metà degli anni ’90 il cavalier Bergozza liquidò il socio e fece entrare in azienda suoi tre figli che già operavano in azienda.
Nel 1999 il presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi insignì Giovanni Bergozza dell’onorificienza di cavaliere del lavoro. Nel 2014 il ritiro dall’operatività in azienda per osservare e accompagnare il passaggio generazionale.