
Museo antropologico dedicato alle culture del mondo, con imperdibili collezioni dei secoli passati come la Collezione Ambras appartenuta all’arciduca Ferdinando II nel 16° secolo, il Weltmuseum Wien, realizzato nel 1876, apre nuovamente i suoi battenti al pubblico di studiosi ed estimatori, mostrando una nuova veste costata 22 milioni di euro. Il museo è ospitato nel complesso imperiale dell’Hofburg e per descriverlo i numeri danno l’idea dell’immane lavoro svolto e della grande importanza che occupa nella vita culturale viennese e non solo: 3.127 sono gli oggetti esposti, scelti tra i 250.000 in possesso del museo, a cui appartiene anche una biblioteca di 140.000 fotografie storiche e 146.000 pubblicazioni. Oltre ai 2500 metri quadri dell’esposizione dedicata alla mostra permanente, il palazzo ospiterà al piano terreno unacarrellata di mostre temporanee, al fianco dell’elegante caffè dove fermarsi a respirare la luminosa spaziosità della sala centrale del palazzo. Ma non si tratta solo di una raccolta di oggetti assemblata, come avviene in tanti musei, per area geografica o per secolo: l’esposizione è pensata per raccontare delle storie, diverse per ogni sala. Storie che esplorano la diversità culturale dell’umanità o i legami dell’Austria con il mondo e le sue collezioni storiche intorno al globo. Tra i “gioielli” da non perdere c’è l’antico copricapo atzeco, dalle piume verde brillante, portato dal Messico prima del 1596. I nobili, collezionavano queste cose per impressionarsi a vicenda e li tenevano nei loro “gabinetti delle curiosità. Alla fine della monarchia sono stati raccolti anche tutti gli oggetti presenti nella collezione Este dall’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo-Este che decise di avere il più grande museo privato d’Europa e mise insieme una sua collezione che includeva molti oggetti di storia naturale, talmente tanti che spesso ci scherzava su, dicendo di soffrire di “museomania”. Un’altra collezione notevole che fa parte del museo apparteneva all’imperatore Francesco I, che nel 1806 comprò oltre duemila reperti in un’asta a Londra: gli oggetti originari dell’Oceania e del Nord America, erano stati messi insieme dal Capitano James Cook durante i suoi viaggi di esplorazione nel 1700.