
Scegliere un oggetto fra tanti. E’ solo un fattore ornamentale? E perchè proprio quello specifico oggetto e non un altro? Sulle mensole o sui tavolini delle nostre case c’è l’oggettistica più varia che diventa comunque modo di esprimersi, un ulteriore mezzo per comunicare e far capire agli altri un pò più di se stessi. C’è chi preferisce le tartarughe o i pesci, di ogni colore o materiale, oppure le bamboline con il costume regionale, o ancora civette e gufi di tutti i tipi: anche umanizzati come detta l’ultima novità in fatto di oggettistica, con i gufetti in terracotta dipinta che riprendono le fattezze di qualche personaggio famoso come Charlot, Elvis Presley e Michael Jackson, Freddy Mercury o Superman, per esempio. Una personificazione simpatica e burlesca per sottolineare difetti e virtù degli essere umani, che scelgono queste statuine anche perchè si divertono ad identificarsi nei supereroi o nei personaggi famosi, in una sorta di giocoso scambio di ruoli, per creare un ponte ideale fra la realtà e le più segrete e nascoste ambizioni di ognuno.
Il collezionismo così può anche diventare illuminante e istruttivo e far trasparire di sè molto di più che non la semplice apparenza. Inoltre, dedicarsi al collezionismo può diventare fonte di divertimento: avere un hobby è rilassante e rappresenta un diversivo dalla routine quotidiana. Lo sapevano anche nell’antichità: si dice infatti che il re assiro Assurbanipal (VII secolo a.C.) inviò i suoi scrivani in lungo e in largo per tutto il mondo allora conosciuto, per raccogliere copie di antichi documenti per la biblioteca reale di Ninive, i cui resti vennero alla luce nel 1853. E anche l’aristocrazia greca e quella romana erano pure note per le collezioni d’arte. Perchè il collezionismo affascina e coinvolge l’essere umano. Da sempre.