
Quella della DANZA è la stagione fiore all’occhiello del Teatro Comunale di Vicenza, una realtà consolidata, riconosciuta a livello nazionale come un’eccellenza. E quest’anno siamo giunti alla sua XXIV edizione, realizzata con la consulenza artistica di Loredana Bernardi.
Motore artistico ed organizzativo della danza in terra berica, Loredana Bernardi ha impresso la sua cifra inconfondibile al nuovo cartellone, caratterizzato da un respiro internazionale che vede protagoniste le migliori compagnie di danza europee ed americane, espressioni raffinate della grande coreografia del XXI secolo.
Nomi celebri, prime nazionali e produzioni fresche di debutto, qualità ineccepibile della proposta artistica e un’attenzione particolare al côté musicale delle produzioni, un protagonismo femminile di sicuro effetto e un’incursione nella magia del circo sono le peculiarità della programmazione in Sala Grande, i consueti sette appuntamenti, di cui tre in doppia data, in calendario da dicembre 2019 ad aprile 2020.
GLI INCONTRI CON LA DANZA
Tutti gli spettacoli saranno preceduti dagli Incontri con la Danza, in cui giornalisti, critici, studiosi, incontrano il pubblico per dialogare sulle poetiche, gli stili, gli interpreti, e quindi approfondire ed arricchire l’esperienza degli spettacoli di danza. È caratterizzata da un segno diverso, più marcatamente di ricerca e vocato alla presentazione dei giovani coreografi nazionali, la rassegna di Danza al Ridotto, quattro appuntamenti con titoli emblematici, suggestivi e di sicuro impatto.
IL PROGETTO SUPPORTER DANZA
Continua anche nella nuova stagione il Progetto Supporter Danza che prevede, prima di alcuni spettacoli, l’esibizione di giovani promesse della danza, segnalate da critici ed esperti; prosegue e si consolida la felice esperienza delle residenze artistiche di danza riconosciute (e finanziate) per il loro valore anche dal Mibac e dalla Regione del Veneto.
SI INIZIA A DICEMBRE CON “IO, DON CHISCHIOTTE”
Vicenza Danza edizione XXIV prende avvio il 7 e l’8 dicembre con la prima regionale della nuova produzione dell’italianissimo Balletto di Roma (debutto previsto a Civitanova Danza in luglio), coreografia e regia di Fabrizio Monteverde, “Io, Don Chisciotte‛. Nella ricorrenza dei 60 anni dalla fondazione del Balletto di Roma, Monteverde è chiamato a rileggere in chiave coreografica uno dei grandi capolavori della letteratura mondiale di tutti i tempi, identificando, nella lotta contro i mulini a vento, la metafora della ricerca dell’identità di un guerriero che combatte una guerra già finita, così come la danza, sulle musiche di Ludwig Minkus e autori vari, è l’azione dell’uomo che non trova mai un fine e neppure ‚una fine‛ in senso assoluto, come si può leggere nelle note di regia.
A GENNAIO “VENEZUELA”
Imperdibile per la carica di vitalismo, creatività e passione iI secondo titolo “Venezuela” in programma il 31 gennaio. L’ultima creazione di Ohad Naharin per la Batsheva Dance Company nomi di primissimo piano, quelli del coreografo e della compagnia, nello scenario di danza mondiale, una collaborazione artistica feconda (anche se Naharin ha lasciato nel 2018 la direzione artistica dell’ensemble nelle mani di Gili Navot) che ha saputo creare una cifra tipicamente ‚israeliana‛, universalmente riconosciuta, nel linguaggio coreutico; il vitalismo dei danzatori, che partecipano a pieno titolo alla creazione artistica, ha fatto diventare la loro energia e la loro capacità interpretativa espressione potente di un nuovo e acclamato linguaggio coreografico basato sul movimento.
In Venezuela‛, creazione multiforme e affascinante del 2017, è lo sguardo inclusivo dello spettatore a fare la differenza: la stessa coreografia viene rappresentata più volte, con luci differenti, musiche diverse (arrangiate dallo stesso Naharin), con i danzatori, avvolti nei costumi minimal in total black di Eri Nakamura che danno le spalle al pubblico. Il lavoro è diviso in due parti, una prima più tranquilla e a tratti malinconica, la seconda più forte, sostenute dal forte contrasto dei temi musicali, il canto gregoriano e la musica rock: ma la convivenza è possibile, così come la danza ha il potere di mettere insieme spettatori e performers in un momento di condivisione unico e irripetibile.
A FEBBRAIO TORNANO I RECIRQUEL COMPANY BUDAPEST CON “MY LAND”
Terzo appuntamento con il circo, presenza irrinunciabile nelle stagioni artistiche del Comunale da qualche anno: ritorna l’8 febbraio la Recirquel Company Budapest con il nuovo spettacolo “My Land” acclamato al Festival Fringe di Edimburgo lo scorso anno. Lo show è concepito come un viaggio alle radici dell’umanità, dell’eterna eredità dell’essere umano e della terra; ideato e diretto da Bence Vági – direttore artistico della compagnia – vede in scena sette tra i più capaci e talentuosi performers di circo, che danno vita a uno spettacolo in cui tra luce e ombra si fondono insieme l’antica tradizione del circo ucraino con le loro straordinarie abilità fisiche, emergendo dal palco ricoperto di terra per dare vita alle loro storie personali e creando immagini suggestive che evocano tradizione, libertà e amore. ‚My Land‛ è danza contemporanea, circo, teatro e musica folklorica fusi insieme, in un mix straordinario che riesce a fare emergere le emozioni più profonde dell’animo orientale.
A FINE FEBBRAIO 2020 SI BALLA “HAENDEL”

Lines Ballet with Kronos Quartet and Handel
Quarto appuntamento, una prima nazionale in esclusiva regionale di una delle più affermate compagnie statunitensi, l’Alonzo King Lines Ballet che il 25 febbraio proporrà due coreografie del suo creatore che dà il nome all’ensemble, diverse per ispirazione e contesto, accomunate dall’importanza della partitura musicale: “Händel” la prima, costruita elaborando l’eleganza drammatica dell’espressione barocca in un brano che echeggia profondamente il valore nobile della musica e la sua capacità di trasfigurarsi attraverso il movimento dei corpi dei danzatori; “Common Ground”, la seconda, ideata con la musica del quartetto d’archi Kronos Quartet di San Francisco, eccellenza culturale della città statunitense, come il Lines Ballet, per esaltare e celebrare (oltre che farle conoscere alle giovani generazioni) la danza e la musica d’archi.
A MARZO LA CENERENTOLA ITALIANA
Ancora una prima regionale, di un nuovissimo spettacolo Made in Italy, la “Cenerentola” presentata dal Nuovo BallettO di Toscana, sarà in scena il 7 e l’8 marzo, un balletto a serata per 14 danzatori prodotto dal Maggio Musicale Fiorentino, una creazione che debutterà a Firenze il 15 dicembre prossimo, ispirata all’omonima fiaba dei Fratelli Grimm, su musica di Sergej Prokof’ev, coreografia, regia, e drammaturgia di Jiři Bubenicek, giovane coreografo molto apprezzato, già principal dancer all’Hamburg Ballet.
AD APRILE LA PRIMA NAZIONALE DELLA MARIE ANTONIETTE
Raffinatissimo e di grande impatto scenografico sarà il sesto titolo del cartellone, una prima ed esclusiva nazionale in doppia data, il 4 e 5 aprile, il balletto “Marie – Antoinette” del Malandain Ballet Biarritz (ha debuttato a Versailles nella primavera di quest’anno), coreografia di Thierry Malandain, scene e costumi di Jorge Gallardo, musica di Haydn e Gluck. Una storia tragica conosciutissima, quella della regina di Francia decapitata dal furore rivoluzionario, raccontata attraverso il codice formale della danza proprio nelle sue giornate a corte a Versailles, scandite in cinque raffinatissimi quadri musicali, a partire dalla sua prima apparizione al teatro dell’Opéra Royal, fino al suo ritiro da una commedia di cui era diventata ‚la stella sfortunata‛.
A META’ APRILE “DANCE ME” ARRIVA DA MONTREAL
Sarà un’esclusiva regionale anche l’ultimo spettacolo della stagione, l’affascinate “Dance Me” proposto da Les Ballets Jazz de Montréal il 16 aprile, appassionato omaggio dell’ensemble canadese al loro illustre concittadino Leonard Cohen (la compagnia ha ottenuto i diritti di utilizzo di tutte le sue opere), con la coreografia affidata a tre autori di rilievo internazionale, dallo stile e dalla cifra complementari come Andonis Foniadakis, Annabelle Lopez Ochoa e Ihsan Rustem. Lo spettacolo, un ritratto poliedrico dell’artista scomparso nel 2016, evoca in ‚cinque stagioni‛ i grandi cicli dell’esistenza attraverso le sue canzoni; ognuno presenta dei quadri con sentimenti e stati d’animo differenti, associati ai colori delle stagioni, agli elementi naturali e ai luoghi fisici che hanno attraversato l’opera dell’artista, presentati attraverso video e proiezioni multimediali.
Il canto di Leonard Cohen prende forma nei corpi di quattordici ballerini dei BJM, un’occasione imperdibile per assaporare uno straordinario intreccio tra poesia, musica e danza, reso unico e indimenticabile dalla colonna sonora, oltre che dal talento dei danzatori.
C’E’ ANCHE “DANZA AL RIDOTTO” IN FEBBRAIO, MARZO E APRILE 2020
Agli spettacoli internazionali della Sala Grande, è affiancata come di consueto la rassegna tutta italiana di Danza al Ridotto, quattro appuntamenti per presentare percorsi di ricerca innovativi e mettere in luce coreografi e autori emergenti e più noti del panorama nazionale.
Si parte il 21 febbraio con lo stile irriverente, già conosciuto dal pubblico del Comunale, della coreografa Silvia Gribaudi che sarà in scena con tre danzatori in “Graces” una performance ispirata alla scultura e al concetto di bellezza e natura che Antonio Canova realizzò attraverso le sue opere. Il progetto, contro gli stereotipi di genere e i modelli precostituiti di bellezza, segna un incontro felice e ironico, in puro stile Gribaudi, tra il maschile e il femminile, interrogandosi su chi sarebbero oggi le tre grazie. La performance sarà preceduta da un laboratorio con la comunità sul tema dello spettacolo, dal titolo “Danza Pubblica”.
Il 14 marzo, in prima regionale Nicola Galli (che al Comunale ha realizzato anche delle residenze artistiche nel 2015) presenterà “De rerum natura” lavoro selezionato per NID Platform 2019, di cui l’artista parmense è ideatore del concept, coreografia e costumi, interpretato da sei danzatori ispirati dal celebre poema latino di Tito Lucrezio Caro. La natura delle cose, e il loro divenire, diventano il desiderio di muoversi dei sei corpi, con la loro gestualità che compone e scompone forme e azioni, sceniche e di vita.
Terzo appuntamento, il 28 marzo con “Ballades” interessante creazione della compagnia veneta Fabula Saltica, coreografia di Claudio Ronda, musiche di Paolo Zambelli, uno spettacolo raffinato e ricco di fascino ispirato al film di Ettore Scola “Ballando Ballando” ambientato nelle atmosfere poetiche e sensuali delle balere.
Francesca Foscarini, nome di punta della scena coreografica nazionale, insieme a Cosimo Lopalco, chiude il 23 aprile con “Punk. Kill me please” nuova creazione di cui è autrice e interprete (sarà in scena con Valentina Dal Mas), un manifesto vivente di femminismo, coraggio, forza, ironia e libertà di cui sono protagonisti due corpi femminili e le loro trasformazioni ad alto tasso di provocazione, proprio come nel punk delle origini degli anni ’70.
Il sito del Teatro Comunale Città di Vicenza