
Una presentazione pirotecnica quella della prima uscita pubblica del professor Vittorio Sgarbi in qualità di Presidente della Fondazione Canova onlus per gli anniversari canoviani dello scorso fine settimana con l’inaugurazione della mostra “Un Tempio per l’eternità” proprio a 200 anni dalla posa della primo pietra del Tempio che sovrasta Possagno.
Ad introdurre la conferenza stampa di venerdì 12 luglio 2019 nella sala consiliare del Comune di Possagno (Treviso) il direttore della Gypsotheca e Museo Antonio Canova, Mario Guderzo. Con lui sono intervenuti il sindaco di Possagno Valerio Favero per un saluto e Giuseppe Cunial presidente dell’Opera Dotazione del Tempio canoviano. Proprio quest’ultimo solleva il problema dell’accessibilità al tempio: per l’abbattimento delle barriere architettoniche l’Opera ha presentato un paio di progetti alla Soprintendenza, ma l’ente statale li ha entrambi rigettati.
Vittorio Sgarbi è intervenuto proprio sulla difficoltà dei rapporti con le Soprintendenze: di fatto è “partita” una critica fondata all’operato di questo organismo che “boccia ma non propone”.
Lo studioso che ha rivestito cariche politiche, è intervenuto pure sul tema dell’autonomia delle regioni Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna attaccando una delle due parti politiche che compongono il governo gialloverde in carica.

Le tre Grazie di Antonio Canova (Gypsoteca di Possagno)
Le proposte di Sgarbi non mancano. Ha affermato che chiederà al Ministro per i beni culturali di inserire l’anniversario dei 200 anni della morte di Antonio Canova come quarto appuntamento nel trittico già programmato degli anniversari delle morti di Leonardo da Vinci (2021), Raffaello Sanzio (2020) e Dante Alighieri (2021). L’anniversario del Canova verrebbe subito dopo nel 2022.

Paolina Bonaparte di Antonio Canova (Gypsoteca di Possagno)
Vittorio Sgarbi non vuole guardare solo al passato (le celebrazioni) ma anche al futuro e per questo vorrebbe proiettare la figura di Antonio Canova (che in vita era una vera e propria star internazionale dell’arte e dell’architettura) coinvolgendo il museo di arte contemporanea del Trentino (il MART) di cui è presidente e le realtà culturali inglesi che per il grande scultore di Possagno hanno una predilezione secolare.
Nel progetto di rilancio Sgarbi include anche le figure di Andrea Palladio, Arturo Martini e Alberto Burri. Quest’ultimo come antitesi nell’arte rispetto a Canova, ma come realizzatore in analogia di un mausoleo: il tempio di Possagno per il Canova e gli essiccatoi di Città di Castello per Burri, “è lo spunto che è analogo!”
Diversa l’analogia tra il Pantheon di Raffaello e il tempio canoviano: ma sentiamo il professor Sgarbi …
L’ANNIVERSARIO DELLA POSA DELLA PRIMA PIETRA DEL TEMPIO DI POSSAGNO

Modello del Tempio canoviano (in mostra in Gypsoteca-Museo canoviano)
L’11 luglio 1819 Canova è a Possagno per la posa della prima pietra della nuova Chiesa Parrocchiale. Un dono immenso fatto dallo scultore al suo paese natale: Possagno. Canova non vedrà la conclusione di questo progetto perché lo Scultore morirà il 13 ottobre 1822 e la Chiesa parrocchiale sarà consacrata 10 anni dopo. La sua costruzione sarà l’impegno morale affidato alle cure del fratello il vescovo Giovanni Battista Sartori Canova.

Il Tempio canoviano di Possagno oggi
La Chiesa è un esempio di architettura capace di riunire l’antica Grecia all’Impero romano attraverso il Partenone ed il Pantheon. Incisioni, dipinti e sculture permetteranno di confrontarsi con questa realtà, un esempio di architettura neoclassica collocato ai piedi delle montagne della Pedemontana del Grappa. Un modello ligneo in scala, faciliterà la visione dell’edificio che in questi tempi diventerà l’architettura celebrativa dei 200 anni canoviani.