
Dispiace constatare che altre città del Veneto e delle regioni confinanti siano in grado di gestire un calendario continuo di mostre, nonostante il coronavirus, mentre Vicenza è in affanno dopo l’esposizione in Basilica palladiana “Ritratto di Donna, il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi”. Eppure l’epidemia c’è stata anche a Padova, Rovigo e Ferrara.
PADOVA: DONATELLO E RICCIO
Nella vicina Padova, superata la quarantena e le limitazioni alle visite nei musei, è stata riaperta e rilanciata la mostra
“A nostra immagine, scultura in terracotta nel Rinascimento da Donatello a Riccio”. Organizzata dal Museo diocesano di Padova (con il supporto delle istituzioni culturali economiche e amministrative padovane) la mostra fu fermata per coronavirus e ora rilanciata dal 4 di giugno nelle Gallerie del palazzo Vescovile.
ROVIGO: A SETTEMBRE ARRIVA CHAGALL
A Rovigo, come abbiamo pubblicato di recente qui su Room21.it, dal 30 maggio sono state rilanciate due belle mostre anche queste interrotte dal lockdown da Covid-19: “La Quercia di Dante” e un’esposizione con una scelta di dipinti della Pinacoteca dei Concordi rispettivamente nei palazzi (dirimpettai tra loro) Roncale e Roverella.
FERRARA: C’E’ BANKSY
Ma il botto arriva da Ferrara, palazzo dei Diamanti: sempre il 30 maggio è stata aperta la mostra “Un artista chiamato Banksy”. Stiamo parlando del più noto street-artist contemporaneo, originario di Bristol, uno degli artisti più popolari al mondo dopo Andy Warhol. Lo si conosce per le sue opere, perché lui non si è mai fatto conoscere.
La sua arte è apprezzatissima per la potenza etica, evocativa e tematica che sprizza dalle sue opere. Banksy ha radici nel pop e nella pop-art, respira la cultura hip-pop e il graffissimo anni ’80 e giunge agli approcci del mondi digitale del nuovo millennio.
A palazzo dei Diamanti sono arrivate oltre 100 opere e oggetti originali. Ad organizzare la Fondazione Ferrara Arte e le Gallerie di Arte Moderna e Contemporanea con l’Associazione Culturale MetaMorfosi.
VICENZA: FORSE UN’ARCHISTAR
Nella città di Vicenza, invece, come afferma l’accademico olimpico Cesare Galla, rischiamo di avere 18 mesi di silenzio! Un anno e mezzo senza mostre dopo il flop di Ritratto di Donna (su Oppi): un rosso a bilancio di almeno 700mila euro forse addirittura di un milione di euro, con soli 26mila biglietti staccati (nominalmente a 16 euro). Purtroppo c’è stato il Coronavirus di mezzo che ha penalizzato l’esposizione, ma gli esperti dicono che il buco ci sarebbe stato lo stesso.
Non si hanno notizie nemmeno delle mostre di architettura: sarebbe pronta una esposizione a costo zero per l’amministrazione comunale sull’archi-star Norman Foster, certo un’iniziativa di nicchia ma perfetta per la vocazione architettonica di Vicenza, città del grandissimo del ‘500 Andrea Palladio.
Le altre città vicine, nonostante il Coronavirus hanno organizzato eventi interessanti se non esplosivi (vedi Banksy a Ferrara), Vicenza invece culturalmente è tornata a fare la figura del pugile suonato!
I LINK
FERRARA – Palazzo dei Diamanti – BANKSY
ROVIGO – Palazzo Roverella – CHAGALL
PADOVA – Palazzo Vescovile – DONATELLO e RICCIO