
Alla Pinacoteca Comunale, Palazzo Sarcinelli, di Conegliano Veneto (TV) fino all’8 dicembre 2020 è allestita la mostra “Il Racconto della Montagna nella pittura tra Ottocento e Novecento”. Si tratta di un percorso suggestivo tra le Dolomiti che narra la fascinazione subita dagli artisti per la montagna in quell’epoca in cui gli alpinisti era ancora pionieri ed eroi e la fotografia doveva ancora svilupparsi.
La mostra è realizzata a cura di Giandomenico Romanelli e Franca Lugato che ritengono che la scoperta (e la riscoperta) dei nostri luoghi (le nostre montagne, tra cui le Dolomiti) ora più che mai possano essere un invito a ripartire insieme dalla bellezza e dalla cura per il nostro patrimonio artistico e naturalistico. Naturalmente dopo la crisi da Coronavirus.

LA MOSTRA “Il racconto della montagna”
La rassegna offre un percorso inedito tra queste montagne, come mostrano le prime scalate di alpinisti ed alpiniste, gli interessi della pittura, della pubblicistica, della cartografia, la costituzione dei primi club alpini, nonché volumi e studi ancora oggi poco noti.
Accanto alle tele di Ciardi, Compton, Flumiani, Pellis, Salviati, Sartorelli, la rassegna presenta anche curiosità e approfondimenti storico-sociali perlopiù inediti.
Dal focus sulla trevigiana Irene Pigatti, tra le prime alpiniste donne delle Dolomiti, al ritratto di Giuseppe Mazzotti, instancabile promotore della qualità del turismo trevigiano e della scoperta della montagna.
Dai primi turisti (inglesi) delle Dolomiti con il libro The Dolomite Mountains al testo Il Bel Paese di Antonio Stoppani, vero e proprio viaggio tra le bellezze italiane.
E fino ai preziosi taccuini illustrati dell’artista alpinista triestino Napoleone Cozzi. Non mancano i meravigliosi manifesti della Collezione Salce.
L’accattivante allestimento permetterà di far rivivere la passione e l’emozione delle straordinarie imprese alpinistiche e l’atmosfera del tempo.

LA CITAZIONE
John Ruskin così vedeva queste montagne: “grandi cattedrali della terra, con i loro cancelli di roccia, pavimenti di nuvole, cori di torrenti e pietre, altari di neve e volte di porpora attraversate da una seminagione di stelle”.
QUI il sito della mostra.
