
#iorestoacasa #andratuttobene – Il 6 aprile 1520 muore a Roma Raffaello Sanzio, il più grande pittore del Rinascimento: aveva solo 37 anni. La notizia scuote Roma e si diffonde rapidamente in tutte le corti europee.
Per ricordare la sua arte e quella che era la Roma dei primi decenni del XVI secolo le Scuderie del Quirinale e le Gallerie degli Uffizi hanno organizzato, in collaborazione con la Galleria Borghese, i Musei Vaticani e il Parco Archeologico del Colosseo, la mostra “RAFFAELLO”, curata da Marzia Faietti e Matteo Lafranconi con il contributo di Vincenzo Farinella e Francesco Paolo Di Teodoro.
La mostra è allestita e si dovrebbe chiudere quest’estate, ma è probabile una proroga della chiusura in autunno. Intanto sono stati prodotti dei video molto interessanti.
LA MORTE DEL “DIVINO” RAFFAELLO
Nel 1520 la morte di Raffaello interrompeva non solo un percorso artistico senza precedenti, ma anche l’ambizioso progetto di ricostruzione della Roma antica, commissionato dal Papa, che avrebbe riscattato dopo secoli di oblio e rovina la grandezza e la nobiltà della capitale, affermando inoltre una nuova idea di tutela.
Sepolto secondo le sue ultime volontà nel Pantheon, simbolo della continuità fra diverse tradizioni di culto, forse l’esempio più emblematico dell’architettura classica, Raffaello diviene immediatamente oggetto di un processo di divinizzazione, mai veramente interrotto, che ci consegna oggi la perfezione e l’armonia della sua arte.
LA MOSTRA SECONDO I CURATORI
UNA PASSEGGIATA NELLE SCUDERIE DEL QUIRINALE E TRA LE OPERE DI RAFFAELLO
LA MOSTRA
A distanza di cinquecento anni, questa mostra racconta la sua storia e insieme quella di tutta la cultura figurativa occidentale che l’ha considerato un modello imprescindibile. La mostra, articolata secondo un’idea originale, propone un percorso che ripercorre a ritroso l’avventura creativa di Raffaello, da Roma a Firenze, da Firenze all’Umbria, fino alla nativa Urbino. Un incalzante flash-back che consente di ripensare il percorso biografico partendo dalla sua massima espansione creativa negli anni di Leone X.
Risalendo il corso della vita di Raffaello di capolavoro in capolavoro, il visitatore potrà rintracciare in filigrana la prefigurazione di quel linguaggio classico che solo a Roma, assimilata nel profondo la lezione dell’antico, si sviluppò con una pienezza che non ha precedenti nella storia dell’arte.
Grazie ad un numero eccezionale di capolavori provenienti dalle maggiori raccolte italiane ed europee, la mostra organizzata dalle Scuderie del Quirinale insieme con le Gallerie degli Uffizi, costituisce un’occasione ineguagliabile per osservare da vicino le invenzioni dell’Urbinate.
Il suo breve, luminoso percorso ha cambiato per sempre la storia delle arti e del gusto: Raffaello rivive nelle sale dell’esposizione che lo celebra come genio universale.