Affascinante e molto coinvolgente l’iniziativa del Consorzio di alcuni ulivicultori toscani che hanno dato vita al Laudemio, un marchio che premia un prodotto a filiera corta, nato tra le colline toscane e volto alla valorizzazione di un olio che possieda e mantenga ben specifiche e approvate caratteristiche di qualità.
L’incontro con la buona cucina diventa così naturale. Ed è per questo che il Consorzio, presieduto da Diana Frescobaldi, ha pensato ad un percorso fra i locali di eccellenza della penisola per un concorso che possa creare il giusto connubio e il giusto equilibrio fra gli ingredienti di un piatto in cui il Laudemio sia protagonista. Il nome Laudemio, lo ricordiamo, deriva dall’antico modo in cui si definiva il raccolto che in epoca medievale andava al feudatario. Questo viaggio di ricerca si è fermato per la quinta tappa al Degusto Cuisine di San Bonifacio, dove l’abilità tecnica, l’inventiva dello chef Matteo Grandi si sono prodotte in un menu degustazione di altissimo livello, nel quale la nota sobria ed elegante della spremitura di olive dei vai produttori di Laudemio hanno regalato sensazioni ed emozioni intense e quasi tattili, se si può dire. Fra queste, l’accendersi a pieno gusto della panna cotta al Laudemio, limone candito, ricci di mare crudi e composta di peperoncino con pane sfogliato dell’antipasto, accompagnato da un Pomino Bianco della Cantina Frescobaldi, i cui vini erano di supporto a tutti i piatti. Un altro esempio di accostamento magistrale è arrivato poi dalla crema al Laudemio gratinato, orata e gamberi viola. In abbinamento, un Benefizio Pomino bianco riserva 2016, Chardonnay in purezza, i cui vigneti sono coltivati a 700 metri d’altitudine in un’area poco ospitale ma terribilmente precoce. Un’ultima citazione la merita il dessert, che ha saputo combinare in modo armonico e sapiente, gocce di Laudemio, mele e lamponi, con gelato, sempre di Laudemio, in contrasto con il gelo di lamponi.